Tra le tradizioni della settimana santa senz’altro una delle più sentite è quella della visita dei Sepolcri che avviene tradizionalmente il Giovedì Santo.
La pratica della visita ai sepolcri è nota in diverse città d’Italia e prevede la visita da parte del fedele in almeno tre chiese diverse in cui bisognerebbe fermarsi per meditare e pregare.
A Nicosia una delle chiese allestite per la visita è quella di San Calogero risale al XVII secolo, è stata affrescata nel ‘700 da Filippo Randazzo, pittore nicosiano, è apprezzata per il soffitto ligneo dorato a cassettoni, dipinto e scolpito e conserva le sculture di Filippo Quattrocchi e Stefano Li Volsi.
Durante la settimana santa, vengono allestite delle scenografie in cui si espongono delle statue di autore anonimo in legno, che risalgono al ‘700, che vengono accompagnate da decorazioni realizzate con le palme, simbolo del martirio e con il grano germogliato, simbolo del passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla sua Resurrezione, oltre che con altri segni che comunque richiamano l’ultima cena e la passione del Cristo.
Tali scenografie rappresentano momenti particolari della Passione di Gesù, una statua presenta il Cristo inginocchiato nell’orto degli ulivi, dove poi fu arrestato, un’altra statua lo rappresenta in varie fasi del processo: il Cristo alla colonna, l’ Ecce Homo, la caduta con la croce, il Cristo nel sepolcro e la pietà che il Venerdì Santo segue in processione il Padre della Provvidenza.
Tali statue sono particolarmente espressive, ma in diverse parti rovinate e non in perfetto stato di conservazione.
Sergio Leonardi |