Sono stati tre giorni intensi e partecipati per tutti coloro che hanno potuto assistere alla rappresentazione della “Casazza di Nicosia”. Una seconda edizione dai numeri imponenti così come sono stati confermati dagli organizzatori dell’evento. Oltre 3000 visite, di cui il 30% provenienti da fuori Nicosia, 400 le persone impegnate tra attori e maestranze.
La rappresentazione è partita venerdì 7 aprile, mentre l’inaugurazione è avvenuta sabato 8 aprile, presente l’assessore regionale al turismo Anthony Barbagallo e l’amministrazione comunale con il sindaco Luigi Bonelli e l’assessore Ivan Bonomo. Presente anche il vescovo della diocesi Nicosia Salvatore Muratore. La presentazione della Casazza è avvenuta presso l’ex convento delle Canossiane e dopo una breve introduzione da parte di Giovanni D’Urso, tra gli ideatori ed organizzatori della manifestazione, si è passati al classico e simbolico taglio del nastro. Le autorità hanno assistito, insieme al pubblico, alla rappresentazione itinerante della Casazza, quest’anno con una durata di due ore e con diverse scene in luoghi di Nicosia riadattati scenograficamente per le esigenze del copione.
La prima scena della rappresentazione è stata allestita presso l’ex convento di Maria, un luogo poco conosciuto dai nicosiani, ma che è stato ben riadattato per le esigenze della scena, Gesù nell’orto degli ulivi, che prega da solo con gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni che si addormentano, il tradimento di Giuda, Pietro che per difendere Gesù dall’arresto stacca un orecchio a Malco, riattaccato miracolosamente da Gesù, interpretato ottimamente da Salvino Graziano ed infine l’arresto del Cristo, con il quale si conclude la prima intensa scena.
La seconda scena è stata realizzata all’interno della chiesa di San Vincenzo Ferreri, uno dei tesori artistici di Nicosia. Gli spettatori sono stati accolti con due guardie del tempio, l’ingresso molto suggestivo, tra giochi di luci e scenografie che hanno cambiato il volto della chiesa. La scena riguarda il processo di Gesù nel sinedrio ad opera di Caifa, interpretato ottimamente da Danilo Spitaleri a confronto con un Cristo la cui figura di intensa sofferenza è stata ben interpretata da Tiziano Burrafato. Da sottolineare la coreografia con l’ingresso di soldati al ritmo di tamburi ed insegne e tutta la chiesa utilizzata come palcoscenico della rappresentazione che ha coinvolto anche gli spettatori inseriti nelle scene. La rappresentazione è proseguita fuori dalla chiesa in largo Mortificati con l’intensa recitazione dell’apostolo Pietro ottimamente interpretato da Tony Li Volsi, è stato ricostruito un mercato dell’epoca e delle scene di vita quotidiana attorno ad un fuoco.
La terza ed ultima sena è stata realizzata, come lo scorso anno, presso i ruderi della chiesa di Santa Domenica, in questo luogo è stata realizzata la scenografia più imponente, con una ricostruzione del palazzo pretorio sede del procuratore romano Ponzio Pilato ed accanto il palazzo del re Erode con tanto di corte al seguito. La scena prevedeva un primo processo di Gesù interpretato da Guido Acacia, interrogato da Pilato, interpretato da Filippo Giangrasso, che invia l’imputato dal re Erode, l’interrogatorio del tetrarca è anticipato da un balletto con al centro la figura di Salomè. Re Erode, interpretato da Mario Fascetta, interroga Gesù, ma non ricevendone risposta lo giudica pazzo facendogli indossare un velo bianco e lo rinvia a Pilato. Il popolo aizzato dai farisei tenta di corrompere il giudizio di Pilato, non convinto della colpevolezza del Cristo e per placare la folla lo condanna alla fustigazione e successivamente al confronto per la liberazione tra lui e Barabba.
Si conclude così la seconda edizione della Casazza di Nicosia, che nel 2018 vedrà le scene che porteranno fino alla crocifissione di Gesù.
Sergio Leonardi |