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SorRiso Siculo Parte II
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17/05/2014 - SorRiso Siculo Parte II

Torna la festa del riso siciliano, il 23 maggio a Casa CioMod a Modica

Se il riso abbonda sulla bocca degli stolti, il riso siciliano abbonda nella bocca… dei siciliani!
Dopo il successo della prima festa dedicata al riso siciliano, riportato in Sicilia, dopo più di 100 anni di assenza, grazie al desiderio dello chef modicano Carmelo Floridia di realizzare un arancino con ingredienti tutti siciliani e alla determinazione del giovane agronomo leonfortese Angelo Manna, dell’azienda Agrirape, di sperimentare nuove colture, Venerdì 23 maggio, nella splendida cornice di Casa CioMod a Modica, in provincia di Ragusa, torna SorRiso Siculo Parte II. Per far sapere a chi ancora non lo sa e ricordare a chi lo sa già che il riso in Sicilia c’è e si vede!

Una vera e propria festa, dove l’unico protagonista sarà il riso, preparato in maniera originale da dodici grandi chef, provenienti da tutta la Sicilia, che mostreranno, illustreranno e offriranno le loro preparazioni in Finger Food agli ospiti.
Stefano Alfano, di Casa CioMod di Modica.
Marco Baglieri, del ristorante Crocifisso di Noto.
Giuseppe Bonsignore, dell’Oste e il Sacrestano di Licata (Ag).
Onofrio Brucculeri, fino al novembre scorso Executive chef all’Hotel Imperiale di Taormina e al momento freelance.

Giuseppe Causarano, della Locanda Gulfi di Chiaramonte Gulfi (Rg).
Dario Di Liberto, del Ristorante Il Tocco di Ragusa.
Carmelo Floridia, consulente dell’Azienda Lainox e con un progetto in cantiere…
Ricky Licandro, di Fud di Catania.
Ciro Pepe, del Ristorante La Veranda di Misilmeri (Pa).
Paolo Piccione, di Dolcemente piccante di Avola.
Giancarlo Salerno, de Il Sale Art Cafè di Catania.
Massimo Schininà, del Ristorante Le Magnolie di Modica (Rg).
Rosario Umbriaco, della rosticceria Europa di Enna.

Alle ricette degli chef saranno abbinati i vini delle prestigiose cantine siciliane: Avide, Benanti, Giasira, Gulfi, Planeta, Tasca d’Almerita, Tenuta Monte Gorna, Terre di Giurfo, Vini La Favola, e le birre artigianali Tarì che gli ospiti potranno degustare, grazie ai Sommelier della Fisar di Catania.
Non mancheranno i prodotti legati al territorio siciliano, infatti, parteciperanno alla serata numerosi produttori che esporranno e faranno degustare le loro delizie.

Sarà riproposta l’“Arancino Maraton”, grandi quantità di arancini preparati al momento da friggere e far degustare, che vedrà coinvolte le mogli, le fidanzate e le compagne degli chef.
Numerosi gli ospiti della serata, gli stellati siciliani e tanti altri addetti ai lavori, tra cui famosi giornalisti del settore enogastronomico.

Si parlerà anche di celiachia con l’autrice del libro Senza Glutine, Elena Gambuzza.
Durante la serata i dodici chef riceveranno il riconoscimento di “Custodi dell’identità territoriale” da Nino Sutera, Direttore della LURSS (libera università dei saperi e dei sapori) Onlus e promotore di De.Co. Sicilia.
Sarà premiato l’alunno vincitore del concorso indetto dall’Istituto Alberghiero di Modica per gli alunni degli Istituti Professionali, coinvolti nel progetto di promozione e divulgazione del riso siciliano.

Le telecamere di Video Regione riprenderanno l’evento, che darà lustro a questo alimento esclusivo e dove non mancheranno sorprese. Si raccomanda pertanto di non perderlo!

L’evento sarà patrocinato dal Consorzio turistico di Modica, l’unica realtà presente in Italia, dove strutture private come alberghi, B&B, ristoranti, cooperative, associazioni culturali, guide turistiche ecc. si sono riunite per valorizzare e promuovere il territorio.
Il consorzio ha preso in grande considerazione l’evento perché come lo stesso vice presidente, dott. Paolo Failla, ha affermato: “Quando ci sono iniziative che coinvolgono le nostre identità, soprattutto di carattere gastronomico, non possiamo trascurarle”.

È consigliato prenotare i posti in anticipo perché il numero è limitato.
Il Costo dell’evento è di 25€.
Per info e prenotazioni 338 1541565 sorrisosiculo2@gmail.com

Breve storia del riso siciliano
In passato il riso in Sicilia era una pianta molto diffusa, soprattutto nella piana di Catania e nella zona di Ribera (Ag). Si sa per certo che il riso è stato introdotto in Europa dagli Arabi passando proprio dalla Sicilia, che fu la primissima zona d'Europa dove fu introdotta la coltivazione del riso e dove conobbe un lungo periodo di prosperità. D'altro canto le zone paludose della Sicilia (come la piana di Catania), fornivano delle condizioni ambientali ottimali allo sviluppo di questa coltivazione. Inoltre il riso è sempre stato un ingrediente principale di molte ricette e piatti tradizionali: arancini, timballo, sartù, crispelle, ecc.

Da lì i Manna hanno iniziato a fare diverse ricerche, a parlare con anziani che hanno ancora dei ricordi di queste coltivazioni, a consultare documenti storici appartenenti a casate nobiliari siciliane e hanno verificato che, in effetti, quella del riso è stata davvero una coltura molto diffusa in Sicilia, almeno fino agli anni '30, abbandonata probabilmente a causa di due eventi particolari: l'unità d'Italia: infatti, in seguito alla riunificazione dello Stato Italiano, probabilmente furono promosse delle iniziative legislative volte a disincentivare le coltivazioni di riso siciliano, a favore delle produzioni del Nord Italia (piemontesi in primis), alle quali ovviamente il riso siciliano faceva "concorrenza”;

e l'intervento fascista noto come "la bonifica integrale", che promosse iniziative di bonifica in diverse parti d'Italia (agro pontino, tavoliere delle Puglie e appunto zone paludose della Sicilia), che pose fine alla presenza di quelle paludi e acquitrini presenti in Sicilia, che comportavano diversi problemi di tipo ambientale e sanitario, ma che costituivano un ambiente ideale per la coltivazione del riso.

All'inizio del 2010 la conoscenza con lo chef Carmelo Floridia, ai tempi chef della "Locanda Gulfi" di Chiaramonte Gulfi (Rg), il quale vantava le qualità del riso come alimento e come ingrediente gastronomico e si auspicava che ci fosse in futuro la possibilità di utilizzare, nella sua cucina, riso siciliano.

Nel mese di Giugno 2010 è stato realizzato un piccolissimo campo sperimentale, in collaborazione con la facoltà di Scienze agrarie dell'Università di Catania e nel frattempo sono state effettuate ricerche sulle antiche varietà coltivate in Sicilia. Ma trattandosi di una pianta annuale che non viene più coltivata da diversi decenni, non è stato trovato nulla.
Il 31 maggio 2011 è stato seminato un campo un po’ più grande (di circa 2200 mq), che ha prodotto i primi sette quintali di riso qualità arborio.
Oggi la produzione è in crescente aumento e oltre alla qualità arborio viene prodotto anche il riso carnaroli.

L’ufficio stampa
Cristina Barbera
cri.barbera@gmail.com




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