A fine febbraio ci siano occupati della potatura degli alberi avvenuta nella zona di Santa Maria di Gesù, documentandola attraverso la pubblicazione di foto e video, a cui seguirono le immancabili polemiche tra la popolazione.
Ad inizio marzo tre consiglieri comunali, La Giglia, Lo Votrico e Giacobbe, avevano posto, al dirigente dell’ufficio tecnico comunale, alcuni quesiti relativi alle operazioni di potatura degli ippocastani e della quercia di Santa Maria di Gesù. In particolare i consiglieri chiesero al dirigente chi effettuò queste operazioni di “capitozzatura”, con quali risorse umane e dove si trova il legname che fu ricavato dalla potatura.
Il 30 marzo il dirigente Nino Testa ha risposto ai tre consiglieri, attraverso una relazione scritta del coordinatore del servizio manutenzione e viabilità Giovanni Conticello.
Si legge nella relazione che la potatura, attraverso la richiesta verbale dei cittadini, fu valutata come necessaria, in quanto persisteva un pericolo per la pubblica e privata incolumità. Le operazioni furono effettuate con due operatori dell’assegno civico, che pur non possedendo alcun titolo specifico di “potatori”, hanno una consolidata esperienza trentennale nel settore.
La potatura fu eseguita in modo radicale in quanto i rami degli alberi erano ammalorati, ovvero corrosi all’interno.
Per quanto riguarda il legname ricavato dalla potatura, questo a quanto pare è stato portato via da alcuni cittadini, che ne hanno fatto richiesta per usi domestici personali.
Tra questi anche uno degli operatori dei cantieri di servizio, che partecipò alla raccolta di questo materiale, ne fece successivamente richiesta e gli fu consentito l’utilizzo.
Secondo lo scrivente questo comportò un risparmio per l’Ente, in quanto, in caso contrario, le ramaglie potate dovevano essere trasportate in una località da reperire e lì procedere come previsto per legge.
Sergio Leonardi |