Nelle scorse settimane, gli attivisti del M5S di Piazza Armerina, hanno effettuato alcuni sopralluoghi presso la Villa Romana del Casale.
Il sito, patrimonio dell’Unesco dal 1997, oltre a presentare criticità afferenti lo stato di conservazione e manutenzione dei mosaici, il mancato completamento della copertura, l'esiguità del numero di custodi, nonché la viabilità precaria, negli ultimi anni è stato bersaglio di feroci critiche circa il degrado della superficie che la ospita. In particolare, la scarsa pulizia, la mancanza di una adeguata pavimentazione del parcheggio e dell’area commerciale, la segnaletica sbiadita, sono tra le recensioni negative che più si leggono sui siti specializzati.
I turisti che arrivano in auto o in pullman non possono usufruire dei servizi igienici posti nelle vicinanze del parcheggio, poiché inagibili ormai da tempo, e sono costretti a percorrere una stradina avvolti dalle polveri di cemento che rendono l’aria irrespirabile, soprattutto quando tira vento.
Gli operatori subiscono da anni questa situazione e per poter lavorare, mettono a serio rischio la loro salute. Inoltre, tra gli stands della suddetta area, non vi è alcun riparo dalla calura che possa renderla fruibile nei mesi estivi. Si percepisce inoltre, il mancato controllo degli organi preposti sul rispetto dei regolamenti ed una certa tolleranza verso chi li elude applicando “la legge del più forte”.
Insomma un contesto non proprio edificante, se si pensa che ci troviamo al cospetto di un complesso archeologico unico nel suo genere. Il tutto in un articolato intreccio di competenze tra i vari enti (Regione, Provincia, Comune, Direzione parco) e conseguente scarica barile. A tal fine, dicono gli attivisti, stiamo lavorando ad una proposta di modifica della normativa dell’intero comparto che possa definire ruoli, diritti e doveri. |