Si stanno per cancellare 200 anni di storia della Casa Circondariale di Nicosia, un istituto che ha prodotto sicurezza e rieducazione, fin dai tempi in cui il sistema penitenziario prevedeva la semplice punizione del reo, favorendo invece un nuovo modo di pensare il Penitenziario che sarà quello delle Università del Crimine, dove migliaia di detenuti potranno imporre quella sub cultura carceraria che non ha mai attecchito negli Istituti di piccola e media dimensione, mega Istituti dove non si chiude anno senza dover registrare suicidi, aggressioni al Personale, aggressioni tra detenuti, ma, ciò non è di interesse per chi oggi governa questo paese, infatti gli interessi sono ben altri, anche se rispecchiano la vecchia politica, infatti, non si spiega la chiusura di Nicosia quando si continuano a lasciare aperti Istituti Penitenziari di piccole dimensioni (P.zza Armerina e Gela), altri fatiscenti come Sciacca e Bicocca, altri che dovranno subire sostanziose spese di ristrutturazione (Enna, P.zza Lanza, Ucciardone, Termini Imerese ecc….), quando si poteva investire su Nicosia e Mistretta, luoghi dove si sarebbe potuto costruire Istituti di medie dimensioni e spalmare la ricchezza derivante sulle due cittadine, ormai al collasso e con la desertificazione decretata.
Davanti a tali scelte scellerate decretate dalla compagine governativa che vanno a penalizzare le cittadine Nicosiane e Amastrine (Per Modica il danno è relativo vista la vicinanza di Ragusa) come possiamo far sentire il nostro dissenso? La nostra Voce? A coloro che si sono fatti sordi, eppure, anche se abbandonati a noi stessi, senza interventi adeguati di manutenzione, senza alcuna ristrutturazione consegniamo alla storia le seguenti efficienze:
- L’Istituto non ha mai avuto un suicidio e gli eventi critici sono stati inesistenti, i livelli di sicurezza sono altissimi;
- la pena è scontata con un rapporto umano che non ha pari nelle università del crimine che si stanno costruendo a Palermo, Catania, Barcellona P.G., Messina ecc…;
- L’Istituto muove un’economia che si aggira intorno ai 500.000,00 € di indotto e fornisce utenza all’Ospedale, ai due plessi scolastici, creando posti di lavoro nei due ambiti, posti di lavoro che si perderanno inesorabilmente, riducendo la forza lavoro (oltre ai posti degli Operatori Penitenziari che si trasferiranno in altre sedi) e gli eventuali posti anche per i nostri figli, oltre a contribuire alla riduzione dei parametri di ospedalizzazione e scolarizzazione, mettendo a rischio le stesse strutture ospedaliere e scolastiche (altro che favole narrate da pifferai in giro per la città).
Se ce una politica Nicosiana, questo è il momento di intervenire, se esistono amministratori e Rappresentanti dei cittadini, ora è il momento per far sentire la nostra voce, il Sindacato ora può solo trattare sui diritti dei lavoratori, sulla struttura a già fatto oltre le proprie competenze.
Per La Segreteria Provinciale
Peppe TRAPANI |