Nel pomeriggio scorso gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, hanno arrestato due piazzesi, padre e figlio, il 55enne Luigi Corvaia, con precedenti giudiziari e di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, anche con sentenze passate in giudicato ed il 21enne Francesco Corvaia, con pregiudizi di polizia poiché. I due in concorso tra loro, venivano trovati in possesso e nella immediata disponibilità, di un congegno micidiale, un’arma clandestina, costituita da più tubi di acciaio, tra loro interposti e lavorati, idonei a costituire un’arma da fuoco, ed in particolare atta ad esplodere cartucce calibro 12, venivano trovati nella disponibilità di munizionamento da guerra, ed in particolare una cartuccia cal. 7,62 Nato, munizionamento per arma comune da sparo ed infine minacciavano gli agenti intervenuti per la perquisizione, presso il fondo nella loro disponibilità, per impedire l’esecuzione dell’atto. Inoltre Luigi Corvaiaè accusato anche di aver spinto e colpito con un pugno all’addome uno degli agenti e sempre al fine di allontanarlo, colpiva il pubblico ufficiale al viso con un telefono cellulare tenuto in mano.
In particolare nel pomeriggio del primo aprile i poliziotti dei due uffici investigativi procedenti si recavano presso il fondo, con annessa abitazione, nella disponibilità dei Corvaia, ubicato in Piazza Armerina in una contrada periferica, al fine di effettuare una perquisizione domiciliare alla ricerca di armi e materiali esplodenti. All’arrivo dei poliziotti, gli arrestati si opponevano alla loro attività, minacciandoli ripetutamente e persino spintonando alcuni di essi, nel tentativo di non far accedere gli agenti all’interno dei luoghi da perquisire.
Vinta la resistenza di padre e figlio, la perquisizione permetteva di rinvenire all’interno della abitazione la presenza di “un congegno micidiale” costituito costituita da più tubi di acciaio, tra loro interposti e lavorati, idonei a costituire un’arma da fuoco, ed in particolare ad esplodere cartucce calibro 12. Nel prosieguo della perquisizione i poliziotti rinvenivano una cartuccia del tipo a “bottiglia”, cal. 7.62 Nato, e successivamente altre due cartucce cal. 12.
I poliziotti tenendo conto della condotta tenuta da Luigi e Francesco Corvaia li dichiaravano in arresto e dopo gli adempimenti di rito, venivano collocati agli arresti domiciliari come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che coordina le indagini nella persona del Sostituto Procuratore Francesco Rio. |