Il 29 marzo la commissione sanità all’Ars ha approvato la nuova rete ospedaliera siciliana, sostanzialmente le richieste avanzate da Nicosia e dai Comuni del circondario sono state del tutto disattese.
La nuova rete ospedaliera prevede in provincia di Enna, un ospedale di primo livello, l’Umberto I, un ospedale di zona disagiata, il Ferro-Branciforti-Capra di Leonforte e due ospedali di base, il Chiello di Piazza Armerina ed il Basilotta di Nicosia.
L’ospedale di Nicosia ne esce fortemente ridimensionato, previste solo due unità operative complesse, medicina generale ed ortopedia e tre semplici, ostetricia e ginecologia, geriatria e neonatologia. Chirurgia generale viene declassata a struttura semplice dipartimentale.
Previsti anche i reparti per recupero e riabilitazione funzionale, neuro riabilitazione, lungodegenti, radiologia, centro trasfusionale, laboratorio d’analisi, pronto soccorso, anestesia, e farmacia.
Totalmente disattese le richieste di ben sette Comuni che fanno capo all’ospedale Basilotta, che erano stati ricevuti dall’assessore Gucciardi e dalla commissione sanità non più tardi del 21 marzo, insieme ad una delegazione del Comitato Pro Ospedale.
Alla luce di quanto promesso dall’assessore nulla è stato realizzato concretamente e l’ospedale di Nicosia rischia sul serio un ridimensionamento se la rete ospedaliera verrà approvata dal Ministero della Salute.
La sensazione e che si stia giocando una partita per far avviare i concorsi senza una ristrutturazione seria della rete ospedaliera e solo per fini elettorali. Le elezioni regionali sono alle porte ed il governo regionale sta adottando diversi provvedimenti tampone solo per scopi propagandistici.
Sergio Leonardi |