L'analisi del Centro studi: cresce la difficoltà nel pagare le rate dei prestiti. I finanziamenti non pagati sono più che raddoppiati in meno di poco più tre anni (a fine 2010 erano a 77,8 miliardi). Per le famiglie gli "arretrati" valgono 31 miliardi, per le imprese 116 miliardi. Da marzo 2013 a marzo 2014 finanziamenti tagliati di 30,5 miliardi (-23,5 alle aziende, -6,9 alle famiglie)
Esplodono le sofferenze nelle banche: negli ultimi 12 mesi, da marzo 2013 a marzo 2014, sono cresciute del 25% arrivando a oltre 164 miliardi di euro, in aumento di 33,6 miliardi. La fetta maggiore di prestiti che non vengono rimborsati regolarmente agli istituti di credito è quella delle imprese (116 miliardi). Le "rate non pagate" dalle famiglie valgono più di 31 miliardi, mentre quelle delle imprese familiari quasi 14 miliardi. Superano il tetto dei 2 miliardi, poi, le sofferenze della pubblica amministrazione, delle assicurazioni e di altre istituzioni finanziarie. Complessivamente le sofferenze adesso corrispondono all'11,3% dei prestiti bancari, in aumento rispetto all'8,96% di un anno fa. Alla fine del 2010 le sofferenze ammontavano a 77,8 miliardi: in poco più di tre anni, quindi, sono più che raddoppiate. Questi i dati principali del rapporto mensile sul credito del Centro studi Unimpresa, secondo cui nello stesso periodo le banche hanno tagliato i finanziamenti a imprese e famiglie per complessivi 30,4 miliardi (-2,09%).
Michele Turrisi: "Da istituzioni e banche scarsa attenzione a questione credito"
"Siamo allarmati: di fronte alla sempre maggiore difficoltà, sia delle famiglie sia delle imprese, nel pagare le rate dei finanziamenti, assistiamo a un atteggiamento di superficialità da parte delle banche e anche delle istituzioni commenta il Presidente di Unimpresa Enna, Michele Turrisi, inoltre negli ultimi giorni abbiamo la sensazione che la campagna elettorale stia distraendo Parlamento e governo dai problemi seri e urgenti del nostro Paese. Il voto europeo del 25 maggio senza dubbio è un appuntamento fondamentale sia per il futuro assetto delle istituzioni dell’Unione europea sia perché è sempre un’espressione della democrazia. Tuttavia non si possono dimenticare le emergenze. “Famiglie e imprese – aggiunge Turrisi – sono stremate e ogni minuto che passa può essere decisivo. Sarebbe sbagliato, a nostro giudizio, considerare questo appuntamento elettorale come un test per l’attuale esecutivo e la maggioranza. Continuiamo a dare il nostro sostegno al governo, convinti che si debba proseguire con maggiore incisività nel percorso, in parte già imboccato, volto a mettere sul tavolo provvedimenti concreti per far ripartire l’economia italiana. Alcuni segnali, ancorché timidi, di uscita dal tunnel della recessione e della bufera internazionale, sono emersi e proprio per questo non bisogna perdere slancio”.
Il Presidente
Michele Turrisi |