Il gruppo Fai di Nicosia, delegazione di Enna, aderisce per il secondo anno consecutivo alle giornate di primavera. Il fine settimana del 25 e 26 marzo ha permesso di visitare due gioielli nicosiani poco conosciuti o poco fruibili: il soffitto ligneo della cattedrale e la chiesa di San Biagio.
Il gruppo FAI di Nicosia si è avvalso degli studenti nel ruolo di aspiranti Ciceroni, si tratta del primo circolo, due classi della quarta elementare e le classi terze e quarte dell’istituto d’istruzione superiore “Fratelli Testa” di Nicosia. Tanti i visitatori scolaresche, gruppi di turisti, ma anche nicosiani che poco conoscono della storia di questi due preziosi gioielli artistici.
Il soffitto ligneo della cattedrale di Nicosia, costruito tra il XIV ed il XV secolo, lungo circa 30 metri e largo 6, è un tipo di tetto composto da 13 campate e 14 capriate dipinto con scene sacre e di personaggi dell’epoca, scene di caccia ed insegne araldiche. Non è di facile fruibilità, in quanto posto sul tetto della cattedrale, per arrivare occorre salire una ripida scala che costeggia la trecentesca torre campanaria. I dipinti non sono in buone condizioni e sono stati recuperati da un restauro certosino che ha in qualche modo riportato alla luce gli antichi splendori dei dipinti.
Dopo la visita al soffitto ligneo era possibile visitare la cattedrale di Nicosia, dedicata a San Nicola di Bari. Eretta nel XII secolo, sotto il regno di Federico II d'Aragona, in epoca prossima al 1302, sin dalle origini ha avuto la prerogativa di chiesa madre della città. Il 17 marzo 1817, con bolla di Pio VII è stata eretta a cattedrale e come tale è stata consacrata il 15 giugno 1856 da monsignor Milana. Infine è stata insignita del titolo di basilica minore il 19 giugno 1967. La Cattedrale inoltre custodisce il "Padre della Provvidenza", un pregevole Crocifisso raffigurante il Cristo spirante, attribuito al crocefissaio palermitano Gaspare De Miceli.
San Biagio è la chiesa dell'antico monastero benedettino di epoca medievale. Nel 1866 fu sequestrato dal nuovo Stato unitario e assegnato al Comune, che nel 1882 lo cedette al vescovado per l'erezione della nuova diocesi. Fu quindi seminario vescovile dal 1889 fino al 1960, quando il Seminario fu trasferito in contrada Murata. Da alcuni anni è stato ristrutturato per essere adibito a museo diocesano di arte sacra. La medievale chiesa di S. Biagio fu ristrutturata nel '700 con stucchi in gesso bianco-dorati di stile rococò ed i suoi altari furono abbelliti con cinque grandi tele commissionate al pittore palermitano Giuseppe Velasco. Sulla nicchia sovrastante l'altare maggiore troneggia la statua lignea di San Biagio, opera di Stefano Li Volsi. Nella chiesa sono inoltre custoditi un organo a muro con stemma del 1759 e due maestose e spettacolari vare processionali, quella di S. Lorenzo e l'altra di S. Bartolomeo, compatrono di Nicosia.
Sergio Leonardi |