Il 25 ed il 26 marzo si svolgeranno in oltre 400 località italiane le giornate di primavera promosse dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), quest’anno saranno visitabili più di 1000 luoghi. La manifestazione è giunta alla sua 25ma edizione.
Il Comune di Capizzi per la prima volta aderisce a questa iniziativa attraverso la delegazione di Messina Gruppo FAI di Capizzi, per l’occasione saranno visitabili la Chiesa Madre ed il palazzo Larcan Russo.
Le visite saranno curate degli apprendisti Ciceroni dell’Istituto Comprensivo "Luigi Sanzo".
La Chiesa Madre, visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, è dedicata al Santo patrono S. Nicola di Bari. L’origine è attribuita ai greci orientali che abitarono la Sicilia nell’epoca romano-greca. L’ultimo rinnovamento iniziato nel 1769 fu portato a termine nel 1835. Sontuoso il prospetto esterno, pregevole l’architettura interna. Sottostante alla chiesa vi è un oratorio, un tempo sede della confraternita del SS Sacramento. La volta e il muro dell’oratorio furono ornati di bellissime pitture nel 1750 a spese dei confrati. All’interno si possono ammmirare diverse tele pregiatissime come il viatico al letto dell’infermo, il S.Nicola di Giuseppe Salerno, lo Zoppo di Gangi, e S. Gaetano attribuito alla scuola del Novelli.
Il palazzo Larcan Russo, visitabile dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 20, è situato nella piazza Plebiscito, poco distante dalla Chiesa Madre. Fu abitato originariamente dalla famiglia nobiliare Russo, da cui trae il nome. E’ un palazzo seicentesco e grazie agli ultimi restauri è possibile ammirarne, nel piano nobiliare decorazioni e pitture a secco, testimonianza dello sfarzo di un tempo. Di particolare bellezza sono le scene mitologiche, che si trovano nell'alcova, raffiguranti il dio Apollo che cavalca il carro con il sole e le pitture delle quattro stagioni e gli atti di vita quotidiana che si trovano nella stanza del "Vescovo". Non si ha più traccia dell'antica cappella di cui è rimasto soltanto l'altare mobile. Il palazzo è stato acquistato dal Comune.
Sergio Leonardi |