Evento di sicuro rilievo, quello che si terrà il 25 marzo dalle 10 alle 13, presso l’Università Kore di Enna nella Facoltà di Giurisprudenza dal titolo “Il segreto professionale dei giornalisti e l’esigenza di protezione delle fonti giornalistiche. Le querele temerarie: strumento di intimidazione ”.
L’evento formativo professionale, rivolto ai giornalisti e agli avvocati, è stato organizzato dall’Ordine regionale dei giornalisti di Sicilia, da Assostampa Enna e dall’Ordine degli avvocati di Enna.
Saranno relatori del corso di formazione il penalista del foro di Enna, l’avvocato Salvatore Timpanaro ed il segretario provinciale dell’Assostampa Josè Trovato.
Di recente i due relatori sono stati protagonisti di una sentenza storica per il mondo del giornalismo italiano e per la giurisprudenza, emessa dalla Corte d’Appello di Caltanissetta che ha scagionato i giornalisti Giulia Martorana e Josè Trovato. I due erano stati accusati di favoreggiamento per non aver voluto rivelare le fonti di una notizia: l’imputazione era collegata al fatto che il codice di procedura penale riserva la facoltà di avvalersi del segreto solo agli iscritti all’elenco dei professionisti, mentre i due erano entrambi pubblicisti. Nel processo i due giornalisti erano stati assolti sia dal giudice monocratico di Enna che dalla Corte d’appello nissena. Ed è proprio nelle motivazioni depositate nella sentenza di assoluzione nel secondo grado di giudizio che si ravvisa l’elemento di novità, la presidente del collegio, Andreina Occhipinti, scrive che l’ordinamento della professione di giornalista non evidenzia, “fra le prestazioni rese da un giornalista professionista e quelle rese da un giornalista pubblicista, differenze di ordine qualitativo”, ma solo di tipo quantitativo, che “non possono essere ritenute ostative ad una interpretazione estensiva della norma” sul segreto professionale.
Sergio Leonardi |