Gli utenti di Acquaenna con la bollettazione prevista per il periodo gennaio-febbraio-marzo 2014 si sono ritrovati una sorpresa poco gradita, ovvero un addebito di 25 euro per un “Deposito Cauzionale”.
L’azienda, come era prevedibile, viene sommersa di reclami, Acquaenna sul suo sito risponde con un laconico comunicato le cui parti essenziali sostanzialmente recitano:
“L’istituto del deposito cauzionale è espressamente previsto, e trova pertanto piena legittimazione, nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato, al Punto 2.1.1 “Aspetti relativi al contratto di utenza”.
Esso è una forma di garanzia che l’utente presta al Gestore per tutelarlo rispetto ad eventuali insolvenze dell’utente stesso e risponde, tra l’altro, ad un principio di equità dal momento in cui dovrebbe contribuire a contrastare il fenomeno della morosità il cui onere ricade, in ultima analisi, sulla generalità degli utenti del servizio.
Alla luce di quanto sopra, Acquaenna ha addebitato alle utenze che non avevano ancora versato a questo Gestore alcuna somma a titolo di deposito cauzionale, l’importo di € 25,00, così come previsto nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato. Detto importo sarà restituito alla fine del rapporto contrattuale in essere in caso di assenza di insolvenze.”
Investito del problema anche il Prefetto Fernando Guida, che ha presieduto un incontro tra i Sindaci dei Comuni della Provincia ed i rappresentanti dell'ATO idrico e della Società AcquaEnna s.c.p.a., al fine di esporre le rispettive posizioni sull'addebito, nelle recenti bollette del servizio idrico, del c.d. deposito cauzionale e per consentire agli amministratori comunali una comunicazione uniforme e trasparente verso gli utenti.
All'esito della riunione, i rappresentanti delle Amministrazioni comunali e della Società AcquaEnna hanno convenuto di concedere agli utenti che si trovano nella momentanea impossibilità di adempiere alla scadenza fissata, di poter effettuare il pagamento dei relativi € 25,00 entro e non oltre il 30/10/2014.
L'utente dovrà procedere comunque al normale pagamento del restante importo previsto in bolletta.
Non si fa attendere nemmeno la reazione di Assoconsumatori che attraverso il suo presidente provinciale Pippo Bruno rilascia le seguenti dichiarazioni: “La richiesta del deposito cauzionale è a nostro giudizio priva di ogni fondamento, in questo modo Acquaenna metterebbe in saccoccia circa 2 milioni e 500 mila euro a fronte di nessun servizio reso, la convenzione di gestione prevedeva la sola tariffa quale corrispettivo del Servizio Idrico Integrato. Con le anticipazioni per le fasce di consumo il gestore incamera somme non dovute che il cittadino è costretto a versare".
Assoconsumatori attraverso i suoi due legali, Di Simone e Milano, ha pronti i ricorsi per intraprendere tutte le azioni necessarie in difesa dei cittadini.
|