Mercoledì 7 maggio una delegazione nicosiana composta dal sindaco dott. Sergio Malfitano e dal vicesindaco Carmelo Amoruso ha incontrato a Roma il dott. Giovanni Tamburino il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
L’incontro è stato interlocutorio, il sindaco, che ha relazionato il consiglio comunale nella seduta dell’8 maggio, ha illustrato le varie ipotesi per mantenere attiva la struttura ed evitarne la chiusura definitiva. Tra queste la possibilità di riconvertire la casa circondariale in struttura di rieducazione, sostenendo progetti di reinserimento sociale dei detenuti.
Il dott. Tamburino non ha dato alcuna risposta riservandosi una ventina di giorni per analizzare la proposta dell’amministrazione comunale.
Nel giugno del 2013 a Catania una delegazione nicosiana, con in testa il sindaco, aveva incontrato l’allora ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri, il provvedimento di chiusura previsto per il 30 giugno 2013 fu sospeso in attesa che i progetti per ingrandire la struttura e portarla a cento posti, fosse approvata dal DAP.
Nonostante queste carte siano arrivate sulle scrivanie dei funzionari preposti tutto è rimasto fermo, fino a due settimane fa quando è iniziato lo sgombero di una trentina di detenuti dal carcere di Nicosia verso altre strutture penitenziarie.
Le cronache raccontato di un dott. Tamburino sorpreso per questa visita e a quanto pare non messo a conoscenza della situazione nicosiana, il fatto appare piuttosto strano considerando che l’attuale ministro Andrea Orlando conosce perfettamente queste situazioni, le case circondariali in fase di chiusura in tutta Italia non sono centinaia, ma appena sette, questi atteggiamenti sembrano andare verso la direzione del “prender tempo”, difficilmente il carcere rimarrà aperto, ma almeno sarebbe opportuno evitare certe sceneggiate.
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