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Nicosia, novità e tensione all’assemblea pubblica sull’adesione del Comune allo Sprar

10/03/2017 - Nicosia, novità e tensione all’assemblea pubblica sull’adesione del Comune allo Sprar

Potrebbero arrivare in città una cinquantina di migranti

L’emergenza migranti è ormai diventato uno degli argomenti più gettonati e che fanno più presa nell’opinione della gente, la riprova si è avuta nella serata del 9 marzo, il sindaco di Nicosia Luigi Bonelli, ha convocato un assemblea pubblica con le associazioni per chiarire i tanti aspetti legati all’adesione del Comune allo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

Un’adesione volontaria su cui è orientata ad aderire la giunta municipale. Ma nel dibattito, condotto dal sindaco Bonelli, sono emerse diverse novità. La prima riguarda un documento inviato dalla Prefettura di Enna all’attenzione dei sindaci dei Comuni dell’ennese, il prefetto da un “ultimatum” di 10 giorni ai singoli comuni per aderire allo Sprar e beneficiare della clausola di salvaguardia, ovvero evitare la costituzione dei Cas nei diversi territori che aderiscono allo Sprar. Salta quindi il primo termine emerso nel consiglio comunale del 2 marzo, i sindaci infatti potevano approfittare di due finestre, una entro il 31 marzo e l’altra entro il 30 settembre, per aderire o meno allo Sprar.

La seconda novità emersa e che secondo un calcolo, non si sa con quale criterio, aderendo allo Sprar arriveranno in città una cinquantina di emigranti di secondo livello, si tratta di persone già identificate e controllate dal punto di vista sanitario. Nel consiglio comunale del 2 marzo dovevano essere non più di una quindicina.

Inoltre a quanto pare una seconda cooperativa sarebbe pronta ad accogliere un’altra quindicina di minorenni non accompagnati, questa volta nella struttura dell’ex convento delle canossiane, questo secondo arrivo si aggiunge al primo previsto nella struttura alberghiera della Vignetta. L’accoglienza di minorenni non accompagnati non rientra nella clausola di salvaguardia prevista dall’accordo tra ministero ed Anci.

Sostanzialmente sono nati dei malumori, soprattutto per l’intervento del consigliere comunale Francesco La Giglia, a suo avviso la non adesione allo Sprar automaticamente non aprirebbe le porte alla costituzione dei Cas con l’arrivo di centinaia di migranti di primo livello, cioè non identificati e controllati sanitariamente.  

Polemiche anche per l’assunzione di personale nella cooperativa che dovrebbe assumere il personale per lo Sprar, ad oggi non sono chiari i criteri ed il numero degli operatori che verranno assunti.

Di fronte a tante incertezze emerge solo l’ottimismo dell’amministrazione comunale e di qualche associazione felice di potersi rendere utile per l’accoglienza. Nel dibattito sono emerse diverse posizioni in favore dell’accoglienza e della solidarietà, tutte perfettamente condivisibili, ma il punto centrale è capire se lo Stato e la “longa manus” delle prefetture daranno seguito ad un semplice accordo tra governo ed Anci, che ricordiamo se pur ha un valore legale, non è una legge dello Stato e non si comprende nemmeno tutta questa fretta da parte delle prefettura nel far aderire in tempi brevissimi i Comuni agli Sprar.

Resta il fatto che aderendo al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, sicuramente arriveranno in città una cinquantina di persone, mentre non è assolutamente certo l’arrivo di altri migranti con i Cas. Le prefetture dovrebbero emettere i bandi a cui dovrebbero aderire i privati con le loro personali strutture e successivamente arriverebbe l’autorizzazione dei prefetti. Una procedura non lunga, ma nemmeno brevissima. Rimane da capire se vi siano già cooperative e strutture d’accoglienza pronte a Nicosia ed “imprenditori” in procinto di partecipare a questi bandi.

Non vorremmo che l’emergenza migranti diventasse il solito affare per pochi a danno di un’intera collettività, anestetizzata dal mito della creazione del posto di lavoro e dall’economia dell’indotto che questi centri dovrebbero creare.

Sergio Leonardi

 

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