Protocollata l’8 marzo la richiesta da parte dei due consiglieri di Forza Italia, Filippo Giacobbe e Francesco La Giglia, per convocare la prima commissione consiliare e discutere dell’approvazione del regolamento per il referendum comunale.
Attualmente lo statuto comunale, pubblicato con le modifiche il 3 marzo 2017 sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, prevede all’articolo 14 il referendum propositivo e consultivo indetto dal sindaco su iniziativa popolare o su proposta del consiglio comunale “quale consultazione inerente le scelte dell’amministrazione in relazione ad indirizzi e decisioni che riguardano la vita del paese ed il suo sviluppo”. I referendum non possono essere indetti su materie di non esclusiva competenza locale e su questioni attinenti elezioni, nomine, designazioni, revoche e decadenze; il personale comunale e degli enti, aziende, istituzioni dipendenti e società a partecipazione comunale; lo statuto ed i regolamenti che disciplinano il funzionamento degli organi comunali; provvedimenti inerenti il bilancio, la contabilità, l’assunzione di mutui, l’emissione di prestiti e l’applicazione di tributi e tariffe; oggetti già sottoposti a referendum negli ultimi 5 anni. Il referendum è proposto da almeno il 15% degli elettori del comune o da un minimo di 11 consiglieri comunali in carica. Il giudizio di ammissibilità, da emettersi entro 60 giorni dalla proposta, è rimesso all’ufficio comunale per il referendum, costituito: da un magistrato, designato dal presidente del Tribunale di Enna e dal segretario generale.
L’ultimo comma dell’articolo 14 prevede che “Le modalità per la disciplina dei referendum saranno stabilite da apposito regolamento”. E proprio su questo si fonda la richiesta dei due consiglieri di Forza Italia.
La proposta di referendum e l’esigenza di un regolamento erano saltate fuori durante il consiglio comunale del 2 marzo, in quella occasione, durante il dibattito per l’adesione del Comune allo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, i due consiglieri avevano proposto il referendum comunale quale strumento per far decidere i cittadini su questo argomento.
“Stiamo lavorando nell’interesse della comunità”, dichiara il consigliere La Giglia, “chiediamo che siano i cittadini ad esprimersi per l’adesione del Comune allo Sprar, lo hanno chiesto i nicosiani ed è giusto che decidano loro, gli interessi dei privati o di qualche furbetto non devono prevaricare quello dei cittadini”, conclude il consigliere, “crediamo fino in fondo alla nostra proposta di referendum e la stiamo portando avanti”.
Sergio Leonardi |