Il 20 febbraio il Consiglio comunale di Nicosia aveva approvato all’unanimità un documento sull’ospedale di Nicosia da inviare alla direzione generale dell’Asp di Enna, all’Assessorato regionale alla salute ed alla presidenza della sesta commissione all’Ars e per conoscenza al prefetto di Enna.
Sostanzialmente si chiedeva a queste autorità, ciascuno per le proprie competenze e nell’ambito dei poteri istituzionali, di attivarsi per il mantenimento del Distretto Ospedaliero EN 2 e per il potenziamento del presidio “Carlo Basilotta” di Nicosia, quale ospedale di primo livello.
Nei giorni scorsi altri sei Consigli comunali, Capizzi, Cerami, Gagliano Castelferrato, Gangi Sperlinga e Troina, hanno deliberato all’unanimità lo stesso ordine del giorno da inviare al management dell’Asp, ed alle autorità regionali. Si tratta di un passo importante che non lascia da sola la comunità nicosiana e fa capire come la questione del potenziamento dell’ospedale di Nicosia sia d’interesse di un intero territorio, compreso tra la parte nord della provincia di Enna, ma che spazia anche in provincia di Messina e Palermo.
Tutte le delibere sono state raccolte dal Comitato Pro Ospedale, presieduto dal dottore Alberto Murè ed il documento d’accompagnamento da inviare alle autorità è stato firmato dal sindaco e dalla presidente del Consiglio comunale di Nicosia.
Ricordiamo che il documento approvato dal consiglio comunale di Nicosia punta i riflettori sul punto nascita a rischio chiusura dopo il 31 dicembre 2017, in questo documento si sollecita la direzione generale dell’Asp di Enna a presentare la richiesta di deroga, considerando che il reparto è considerato a norma ed ha superato gli standard previsti dalla commissione regionale.
Ma il documento si focalizza sul altri punti, innanzitutto si chiede la concertazione con le istituzioni locali per ogni decisione o iniziativa che riguarda il distretto sanitario EN2, composto dagli ospedali di Nicosia e Leonforte e la revoca immediata di ogni disposizione emanata che per le emergenze-urgenze che escluda il distretto EN2 e riguardi solo il presidio ospedaliero dell’Umberto I di Enna.
In quest’ultimo caso, nel documento si chiede che anche la stessa area distrettuale EN2, applicando l’atto aziendale, diventi un Hub per le emergenze-urgenze, in pratica un presidio di riferimento per l’intera area nord non solo della provincia di Enna, ma anche per i Comuni vicini che ricadono nelle province di Messina e Palermo. Questo dovrebbe avvenire coprendo al più presto i posti vacanti nelle diverse unità operative, come ad esempio chirurgia, che da oltre un anno non operano più le urgenze, dirottate verso altri ospedali. Il potenziamento della dotazione organica dovrebbe far diventare l’ospedale di Nicosia un presidio di primo livello, in deroga ai criteri di legge ed invocando la specificità territoriale.
Nel documento, infine, si promuove l’organizzazione di un convegno in cui si parli di rete ospedaliera siciliana e del decreto Balduzzi, con la presenza di tutte le forze politiche presenti all’Assemblea regionale siciliana, per conoscerne i programmi politici.
Nella prossima settimana , il Comitato Pro Ospedale sarà ricevuto dalla sesta commissione sanità all’Ars, in quella occasione saranno chiariti gli intendimenti della politica regionale e saranno esposte le ragioni per la richiesta del potenziamento dell’ospedale di Nicosia.
Sergio Leonardi |