Nella notte del 2 febbraio, gli uomini della Squadra Mobile di Enna unitamente all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e al Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, hanno arrestato il 26 enne catanese Valerio Bisentini con precedenti giudiziari e di polizia per reati contro il patrimonio, anche con condanne passate in giudicato, ed attualmente sottoposto alla misura di prevenzione dell’avviso orale, il 51enne catanese Salvatore Indelicato, con precedenti giudiziari e di polizia per reati contro il patrimonio, il 30enne catanese Dario Palermo e il 31enne catanese Francesco Messina, con precedenti giudiziari e di polizia per reati contro il patrimonio, anche con condanne passate in giudicato. I quattro sono accusati di furto pluriaggravato in concorso, ai danni di un’attività commerciale di Enna Bassa, avendo asportato un furgone di proprietà della ditta, caricandovi numerosi capi d’abbigliamento provenienti da quell’esercizio commerciale; i quattro catanesi sono anche accusati del reato di cui all’art. 4 L. nr. 110/1975, essendo stati trovati in possesso di oggetti atti ad offendere fuori dalla propria abitazione.
I poliziotti della Squadra Mobile, dell’U.P.G.S. e del Reparto Prevenzione Crimine procedevano a monitorare le vie di accesso alla città di Enna, allo scopo di prevenire la commissione di reati. In tale contesto, i poliziotti della volante procedevano al controllo di un furgone che, nella circostanza, appariva carico di merce e materiale, avendo la parte posteriore vistosamente abbassata. Intimato l’alt al veicolo, il soggetto alla guida del mezzo proseguiva la marcia, fuggendo in direzione dell’autostrada, ma veniva bloccato dai poliziotti dopo qualche chilometro.
Il furgone era preceduto da una autovettura, che un secondo equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale, intercettava con a bordo tre degli arrestati.
Iniziate immediatamente le indagini per ricostruire i fatti, si appurava che il furgone risultava carico di capi di abbigliamento, asportati poco prima, come lo stesso furgone da un’attività di Enna Bassa. Dal sopralluogo effettuato presso il negozio si accertava che il cancello e le successive porte erano state forzate ed i locali commerciali erano completamente svuotati dai capi di abbigliamento e messi a soqquadro.
Il furgone invece era completamente pieno di sacchi di plastica, contenenti capi di abbigliamento, oltre quattromila e cinquecento pezzi, per un valore di circa 120.000 euro. All’interno del predetto furgone, altresì, si rinveniva un piccone artigianale, ed un cacciavite, attrezzi verosimilmente utilizzati dai malviventi per l’effrazione delle porte di accesso allo stabile, che venivano sequestrati dai poliziotti.
In considerazione di quanto rinvenuto dagli investigatori, ed inoltre nella considerazione: della gravità dei fatti che si desume dalla particolare organizzazione messa in atto per finalizzare il colpo, che vedeva coinvolti diversi malavitosi, l’utilizzo di diversi veicoli, e venivano portati al seguito strumenti effrazione; dei numerosi precedenti di polizia e giudiziari, di alcuni degli indagati; della condotta tenuta dai medesimi, che di fronte al controllo di polizia, per sottrrisi iniziavano una precipitosa e pericolosa fuga, percorrendo ad alta velocità la strada che dall’esercizio commerciale conduce allo svincolo autostradale della A19, vanificata soltanto dall’intervento congiunto di più unità operative che li bloccavano; delle circostanze di tempo e di luogo, ed in particolare dall’orario notturno; i quattro catanesi venivano dichiarati in arresto e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che coordina le indagini nella persona di Francesco Augusto Rio, venivano accompagnati presso le rispettive abitazioni, a Catania, per rimanervi, in regime di arresti domiciliari. |