La questione dell’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo, sarà trattata con urgenza giovedì 2 marzo attraverso la convocazione di un consiglio comunale urgente.
Venerdì 24 febbraio la questione era stata sollevata durante lo svolgimento di un consiglio comunale, successivamente sciolto per inserire i punti restanti nel civico consesso di giovedì. La trattazione con urgenza si è resa necessaria in quanto l’adesione al progetto Sprar, da parte del Comune di Nicosia, dovrà avvenire entro il 31 marzo 2017.
Sostanzialmente si tratta dell’accordo raggiunto a metà dicembre 2016 tra l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani ed il Ministero dell’Interno. In quell’occasione l’associazione nazionale dei sindaci italiani ed il ministro Minniti raggiunsero un accordo che prevedeva l’adesione volontaria dei Comuni al progetto Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Il piano prevede l’invio di 2,5 migranti ogni 1000 abitanti ed incentivi economici per il Comuni che aderiranno. La distribuzione equa sul territorio evita in questo modo l’invio eccessivo di migranti in determinate zone, creando una perequazione sull’intero territorio ed evitando che si sovraccarichino sono alcune comunità. Secondo questo protocollo si eviterà, inoltre, che i prefetti scavalchino le decisioni dei comuni creando situazioni di tensione con le popolazioni locali. Ai comuni aderenti al sistema Sprar le prefetture non potranno mandare un numero di migranti superiore a quello previsto da questo sistema.
In pratica secondo questi calcoli e gli ultimi dati Istat, a Nicosia potrebbero arrivare una quarantina di rifugiati e richiedenti asilo. Il problema che nasce è dove accoglierli, al momento ci sarebbero due soluzioni, la prima prevede un’accoglienza presso l’ex fabbrica Cirino, la seconda presso la casa d’accoglienza San Felice presso il convento dei frati cappuccini di Nicosia.
Sergio Leonardi |