Nella serata del 20 febbraio il consiglio comunale ha approvato all’unanimità un documento sull’ospedale di Nicosia da inviare alla direzione generale dell’Asp di Enna, all’assessorato regionale alla salute e per conoscenza anche al prefetto di Enna.
E’ l’ennesimo documento approvato dal civico consesso a seguito dei tanti consigli comunali convocati, se ne contano almeno quattro solo nel 2016, il cui oggetto principale è sempre il medesimo, ovvero il paventato depotenziamento del presidio ospedaliero Basilotta di Nicosia.
Sostanzialmente la preoccupazione parte dall’annuncio della nuova rete ospedaliera avvenuto il 9 gennaio 2017 da parte dell’assessore Gucciardi, dopo un incontro con i sindacati. In quella occasione si veniva a conoscenza che l’ospedale di Nicosia diventava un ospedale di base con tutte le conseguenze previste dal decreto Balduzzi, ma ad oggi, dopo l’annuncio, non esistono documenti ufficiali.
Il documento approvato dal consiglio comunale di Nicosia punta i riflettori sul punto nascita a rischio chiusura dopo il 31 dicembre 2017, in questo documento si sollecita la direzione generale dell’Asp di Enna a presentare la richiesta di deroga, considerando che il reparto è considerato a norma ed ha superato gli standard previsti dalla commissione regionale.
Ma il documento si focalizza sul altri punti, innanzitutto si chiede la concertazione con le istituzioni locali per ogni decisione o iniziativa che riguarda il distretto sanitario EN2, composto dagli ospedali di Nicosia e Leonforte e la revoca immediata di ogni disposizione emanata che per le emergenze-urgenze che escluda il distretto EN2 e riguardi solo il presidio ospedaliero dell’Umberto I di Enna.
In quest’ultimo caso, nel documento si chiede che anche la stessa area distrettuale EN2, applicando l’atto aziendale, diventi un Hub per le emergenze-urgenze, in pratica un presidio di riferimento per l’intera area nord non solo della provincia di Enna, ma anche per i Comuni vicini che ricadono nelle province di Messina e Palermo. Questo dovrebbe avvenire coprendo al più presto i posti vacanti nelle diverse unità operative, come ad esempio chirurgia, che da oltre un anno non operano più le urgenze, dirottate verso altri ospedali. Il potenziamento della dotazione organica dovrebbe far diventare l’ospedale di Nicosia un presidio di primo livello, in deroga ai criteri di legge ed invocando la specificità territoriale.
Nel documento, infine, si promuove l’organizzazione di un convegno in cui si parli di rete ospedaliera siciliana e del decreto Balduzzi, con la presenza di tutte le forze politiche presenti all’assemblea regionale siciliana, per conoscerne i programmi politici.
Documento dagli intenti nobili, ma ad oggi sembra più un urlo nel deserto, che un reale contributo al dibattito ed alla concertazione sulla reale situazione della sanità ennese ed in particolar modo del distretto sanitario di cui fa parte l’ospedale di Nicosia. Le decisioni cadono dall’alto e sono imposte senza alcuna consultazione con le popolazioni e le situazioni locali, utilizzando solo dei criteri basati su freddi calcoli numerici, che poco hanno a che fare con il reale diritto alla salute a cui ogni cittadino ha diritto.
Sergio Leonardi |