Presentato in conferenza stampa dal sindaco di Nicosia Luigi Bonelli insieme al geologo Vito Treccarichi, il contratto di fiume e di costa del sottobacino “Salso Cimarosa”, tra il Comune di Nicosia (ente capofila) ed i Comuni di Cerami, Gagliano, Nissoria e Sperlinga.
Vito Treccarichi è l’esperto a titolo gratuito nominato dalla giunta comunale di Nicosia, che ha assunto le funzioni di coordinatore della segreteria tecnico scientifica del contratto di fiume.
Nel marzo 2016 era stato approvato, con una delibera di giunta, il protocollo d’intesa per la stipula del contratto di fiume, nel mese di novembre 2016 anche l’ultimo Comune, dei cinque aderenti, ha completato l’iter per la stipula finale.
Sostanzialmente i contratti di fiume sono strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata, che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale. I soggetti aderenti al contratto definiscono un programma d’azione condiviso e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo.
Il territorio in questione presenta un'elevata criticità ambientale dovuta a diversi elementi, ad esempio insediamenti industriali anche dismessi, pressione insediativa, problemi di difesa idraulica ed idrogeologica e qualità delle acque. Con la sottoscrizione del contratto di fiume le amministrazioni aderenti prendono atto di avviare una serie di azioni concrete e fra loro coordinate, che siano in grado di garantire in modo efficace la sicurezza dei territori, il risanamento delle acque e più in generale una riqualificazione territoriale ed ambientale del bacino idrografico del "Salso Cimarosa", anche intervenendo sullo sviluppo locale, attraverso azioni di sistema nell'ottica della sostenibilità inducendo effetti socio economici positivi e sinergici in ambito industriale, agricolo, turistico e urbano.
Il contratto di fiume si articola in diverse fasi, dopo la condivisione di un documento d’intenti tra i Comuni aderenti, si passerà alla messa a punto di un’appropriata analisi conoscitiva sugli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio oggetto del contratto, attraverso l’elaborazione di un documento strategico e la definizione di un programma d’azione con un orizzonte temporale ben definito e limitato (indicativamente di tre anni), alla scadenza del quale, sulla base delle risultanze del monitoraggio, sarà eventualmente possibile aggiornare il contratto o approvare un nuovo piano d’azione.
Passo fondamentale sarà la messa in atto di processi di democrazia partecipativa aperta e inclusiva, che consenta la condivisione d’intenti, impegni e responsabilità. Verrà indetta un’assemblea pubblica attraverso la quale i cittadini, compilando un questionario di circa 60 domande, porranno gli obiettivi e le criticità presenti sul territorio.
Verrà costituita una segreteria tecnica del contratto di fiume, composta oltre che dal coordinatore Vito Treccarichi, anche da un rappresentante indicato da ogni Comune sottoscrittore, un rappresentante del consiglio dei chimici, degli ordini degli agronomi, geologi, ingegneri e architetti, del Consorzio Punto Europa Teramo, quest’ultimo in qualità di coordinatore delle attività di pianificazione e programmazione territoriale e se richiesti ed in funzione delle eventuali specifiche esigenze operative, previsti un rappresentante del Libero Consorzio Comunale ed un rappresentante per ogni Direzione Regionale (Dipartimento Territorio Ambiente, Dipartimento Urbanistica, Dipartimento Agricoltura, etc).
Per l’attuazione di questi strumenti di programmazione strategica sono disponibili risorse importanti, sia nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale (PSR), sia nel Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Sono previsti fondi anche nell’ambito dei bandi europei Horizon 2020 e Life 2014-2020.
Sergio Leonardi |