Un incontro proficuo e significativo quello tra il magistrato palermitano Nino Di Matteo e gli studenti delle quarte e quinte classi del liceo Testa di Nicosia, avvenuto nella mattinata del 6 febbraio nell’auditorium “Vincenzo Nisi”.
Imponenti le misure di sicurezza per uno dei magistrati in prima fila per la lotta alla criminalità organizzata ed in particolare da anni impegnato in processi contro i clan di “cosa nostra”, ma anche contro le connessioni tra alcuni pezzi dello Stato e la mafia siciliana.
Presenti il dirigente scolastico Josè Chiavetta, che ha introdotto e presentato l’illustre ospite, il tenente colonnello Paolo Puntel, comandante provinciale dei Carabinieri e il capitano Marco Montemagno, comandante della compagnia dei Carabinieri di Nicosia. Presenti nell’auditorium anche altre autorità, tra cui il sindaco di Nicosia Luigi Bonelli, il commissario della Polizia di Stato di Nicosia, Chiara Ricco Galluzzo, il capitano della tenenza della Guardia di Finanza di Nicosia, Andrea De Tommaso. Molti i docenti dell’istituto, ma anche di altre scuole nicosiane e tanti gli studenti che hanno occupato ogni angolo di posto dell’auditorium.
Diversi gli argomenti trattati dal magistrato, temi nazionali, come i rapporti tra mafia e Stato, ma anche temi locali come i summit che “cosa nostra” tenne negli anni 90 proprio nel territorio ennese. Non si è trattata di una lezione, ma attraverso il racconto di fatti ed esperienze della sua vita professionale, il magistrato Nino Di Matteo ha tracciato una storia della nazione e della regione riuscendo a suscitare emozioni e interesse nei tanti giovani presenti al dibattito. Il silenzio quasi irreale ha fatto da contorno alle parole del magistrato, che non ha risparmiato critiche al sistema politico attuale, ma ha saputo dare ai ragazzi tanti consigli sull’impegno sociale, sul valore dell’onestà e del combattere in prima fila la mentalità mafiosa, primo baluardo da superare per abbattere questo fenomeno criminoso.
Di seguito un interessante dibattito con una serie di domande poste dagli studenti al magistrato, su diversi argomenti, Nino Di Matteo è sempre stato preciso, mai banale e ad ogni domanda sono sempre scaturiti benevoli e proficui consigli ai ragazzi, su cui il magistrato ripone tanta fiducia per il futuro del paese.
Due ore e mezza intense in cui è emersa la figura di un uomo semplice, deciso, con le idee chiare e che ha lasciato ai giovani presenti diversi messaggi positivi, non fuggire innanzitutto da questa terra, combattere la mentalità mafiosa fidandosi delle istituzioni sane del paese ed isolando quella parte di società che si nutre di paure, favori e disuguaglianze ed infine la speranza che un giorno questo fenomeno criminoso scompaia attraverso la diffusione della conoscenza e del sapere, vere armi per battere la mafia, che da sempre si fonda sull’ignoranza o sul minimizzare la radicalizzazione della criminalità organizzata nella nostra società.
Sergio Leonardi |
