Il 31 gennaio il comando provinciale della Guarda di Finanza di Enna ha diffuso un comunicato riguardante l’Operazione Nebros, con la quale venivano denunciati due imprenditori agricoli M.P.G. e M.P.S per “falso in atto pubblico finalizzato all’indebito conseguimento di provvidenze riferibili alla politica agricola comune”. http://www.telenicosia.it/5780.htm
Ci è giunta in redazione una nota con la quale il legale dei due imprenditori agricoli, l’avvocato Antonino Mancuso, contesta diverse affermazioni contenute nell’ articolo pubblicato.
Innanzitutto i due indagati non sono attualmente destinatari di un’interdittiva antimafia, non si sono mai resi colpevoli di reati riferibili alla cosiddetta “criminalità rurale” essendo entrambi incensurati.
I due imprenditori agricoli furono inseriti erroneamente all’interno di un provvedimento interdittivo cumulativo il 14 dicembre 2015 dalla Prefettura di Messina, in base a questo atto l’Azienda Speciale Silvo Pastorale di Troina altrettanto erroneamente risolse in modo unilaterale i contratti di pascipascolo con i due imprenditori, emettendo un nuovo bando per riassegnare i terreni condotti dai due imprenditori.
I due provvedimenti furono impugnati, nel primo la Prefettura di Messina riconobbe l’errore il 29 dicembre 2016, accolse con l’unanimità del gruppo interforze le istanze di revisione, dichiarando che i due imprenditori agricoli non avevano alcun collegamento con organizzazioni criminali.
Mentre per il provvedimento della Silvopastorale di Troina è prevista un’udienza fissata il 2 marzo 2017 presso la Sezione Specializzata Agraria del Tribunale di Catania.
L’avvocato Mancuso sottolinea inoltre che l’avviso di conclusioni indagine, formulato dalla Procura di Patti, non è una sentenza, ma un atto processuale indispensabile per portare a conoscenza dei fatti il giudice, che successivamente prenderà le sue decisioni in base agli atti ed ai documenti in suo possesso. I due imprenditori M.P.G. e M.P.S, secondo le precisazioni del loro legale, non hanno nulla a che vedere con i clan dei Nebrodi, come del resto è stato accertato dalla stessa Prefettura di Messina dopo un’attenta e approfondita indagine sollecitata dall’avvocato Mancuso.
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