Nella giornata del 31 gennaio, gli uomini della squadra mobile di Enna hanno arrestato il canicattinese 43 enne Salvatore Muratore per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, in quanto trovato in possesso di 2,1 grammi di cocaina e denaro, verosimile frutto dell’illecita attività, mentre si trovava a bordo del suo furgone, utilizzato nella attività di consegna di merce come corriere, violando l’art. 73 del D.P.R. 309/90, sulla detenzione e il traffico di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori della squadra mobile, nella giornata del 31 gennaio, monitoravano le principali arterie stradali della provincia che conducono al capoluogo, ed in particolare l’autostrada A 19 e la S.S. 192, perlustrando anche l’area del “Sicilia Outlet Village”, interessata dal transito di numerose persone.
Gli investigatori percorrendo una delle strade adiacenti, venivano insospettiti dalla presenza di un furgone, riferibile ad un corriere, fermo sul ciglio della strada. Alla guida del veicolo si trovava un uomo il quale, alla vista dei poliziotti, iniziava una manovra per allontanarsi dai luoghi. A quel punto, gli uomini della squadra mobile bloccavano il mezzo, procedendo al controllo.
Per niente collaborativo, l’uomo adduceva, quale giustificazione, di trovarsi lì per lavorare, protestando per il fatto che gli operatori gli stessero facendo perder tempo, mostrando il carico di colli ancora da consegnare. L’ingiustificata resistenza nel sottoporsi al controllo faceva scattare l’intuito dei poliziotti che, nel perquisire il soggetto, trovavano alcuni involucri contenenti cocaina, nascosti nel borsello che il Muratore portava con sé. Il corriere veniva trovato in possesso, inoltre, di una somma superiore a 400 euro che, per il taglio delle banconote, risultava probabile provento dell’attività di spaccio. Il Muratore, fra l’altro, in passato era già stato protagonista di indagini in materia di stupefacenti.
Alla luce dei fatti, i poliziotti procedevano all’arresto dell’uomo, ponendolo a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che coordina le indagini, accompagnando l’uomo presso il suo domicilio, per permanervi in regime di arresti. |