Una lunga vicenda che lega due nicosiani ex conviventi, lui è accusato di minacce anche di morte, sia di presenza che tramite sms nei confronti dell’ex convivente, costringendola, secondo l’accusa, a modificare le proprie abitudini a non uscire di casa, se non per lo stretto indispensabile.
L’uomo era stato processato e nel maggio del 2016 condannato in primo grado dal Tribunale di Enna. L’ex convivente aveva continuato nelle denunce, tanto che l’uomo era stato rinviato a giudizio nuovamente per gli stessi reati, quando ancora il primo processo doveva giungere a sentenza definitiva.
Il nicosiano è difeso dall’avvocato Filippo Giacobbe, il legale ha sollevato il caso davanti al giudice monocratico, Marco Lorenzo Minnella, chiedendo l’applicazione dell’articolo 649 del codice di procedura penale, che prevede la non procedibilità nei confronti dell'imputato, se già è stato prosciolto o condannato con sentenza o decreto penale divenuti irrevocabili, secondo questo articolo, l’imputato non può essere di nuovo sottoposto a procedimento penale per il medesimo fatto.
Nell’udienza del 25 gennaio 2017 il pubblico ministero aveva chiesto, in base all’articolo 649 del codice di procedura penale, di non procedere, a questa richiesta si era associato il difensore dell’imputato ed il giudice ne ha preso atto decidendo in tal senso.
“Rimangono a carico del mio cliente altri tre procedimenti, tutti più o meno per i medesimi reati e credo che anche per questi si debba procedere nella medesima direzione”. Afferma l’avvocato Filippo Giacobbe “Il mio cliente è stato condannato in primo grado e per questa sentenza abbiamo presentato ricorso in appello”.
Sergio Leonardi
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