Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime della Shoa. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ma riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto.
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
L'Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nel medesimo giorno nel 2000, prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell'Olocausto e delle leggi razziali e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
A Nicosia, dal 2005, questo giorno viene celebrato con la presenza di tutte le scuole nicosiane di ogni ordine e grado, presenti anche i dirigenti scolastici e le autorità civili e militari di Nicosia.
Sono state recitate poesie, sono stati letti brani, i ragazzi di tutte le scuole hanno ricordato la tragedia del popolo ebraico, Salvatore Di Fini, docente del liceo Testa, ha introdotto i diversi interventi spiegando ogni volta in modo chiaro il significato di queste scelte.
Dagli alunni più grandi ai più piccini, tutti hanno dato il loro contributo per questa importante giornata. Discorso di riflessione anche da parte del dirigente scolastico Josè Chiavetta e del sindaco di Nicosia Luigi Bonelli.
Il luogo prescelto per le celebrazioni è in Piazza Marconi, in questo luogo è stato ricordato con una targa il sacrificio di Felice Rubino un nicosiano deportato in treno nel campo di concentramento di Dachau il 22 settembre del 1943 e morto il 31 marzo del 1944. Felice Rubino nacque a Nicosia il 26 dicembre del 1903, figlio di N.N., durante la II Guerra Mondiale, dopo l’8 settembre 1943 a seguito dell’Armistizio firmato dall'Italia con le forze alleate, venne catturato e consegnato alle truppe tedesche. In un documento risulta che dopo l’armistizio, 1790 militari italiani (sicuramente tra questi vi faceva parte anche il Rubino) furono arrestati e detenuti nel penitenziario di Peschiera del Garda, in provincia di Verona, per essere deportati in Germania. Arrivato nel campo di Dachau, fu inserito nella pagina 5030/Schu. (custodia protettiva), nella camicia a strisce da deportato portava la matricola numero 54425, il triangolo rosso con all'interno la scritta IT (Italiano), il colore rosso veniva classificato come “Prigioniero asociale consegnato dalle autorità del Reich” ed indicava il prigioniero politico per il quale era stato emesso un mandato di arresto per motivi di sicurezza. La scoperta fu fatta da Santino Barbera che per diletto si occupa di storia nicosiana.
La giornata si è conclusa con una deposizione di una corona davanti alle lapidi che ricordano questa giornata, due bersaglieri hanno deposto insieme al sindaco la corona ed è stato suonato il silenzio in ricordo delle vittime.
Sergio Leonardi |