Al via la seconda edizione delle Invasioni digitali che quest’anno aveva come tema “Tra storia e geologia”, un percorso estremamente interessante lungo le vie di uno dei luoghi storici più suggestivi di Nicosia, il quartiere di Santa Maria Maggiore.
L’evento organizzato dall’ufficio della pastorale del turismo della Diocesi di Nicosia, ha visto, nonostante la giornata dal clima poco clemente, la partecipazione di un buon numero di persone. Hanno organizzato l’evento Santino Barbera che da anni si occupa dei beni culturali ed artistici del quartiere di Santa Maria Maggiore, l’esperto laureato in Beni Culturali Ivan Bonomo ed il geologo e guida escursionistica Giacomo Giaimi presidente dell’associazione Sentieri Innovativi.
Il raduno degli “invasori” è avvenuto alle 9 presso piazza Garibaldi e dopo una breve spiegazione da parte degli organizzatori si è proceduto lungo la via Vittorio Emanuele verso la scalinata Nisi, una ripida salita che porta direttamente in via Nisi direttamente dentro le vie ed i vicoli di Santa Maria Maggiore, lungo questa strada si ammira un paesaggio mozzafiato circondato da costoni rocciosi dove spiccano delle case dentro la roccia.
L’itinerario prevede la visita di alcune chiese che per la maggior parte dell’anno rimangono chiuse e di conseguenza poco conosciute anche dalla popolazione locale, si è cominciato con la chiesa di San Sebastiano che si trova poco più sotto della celebre basilica di Santa Maria Maggiore, dentro questa chiesa un ragazzo si è fatto trovare vestito con il costume tipico della confraternita.
La basilica di Santa Maria Maggiore che da il nome all’intero quartiere è stata la tappa successiva della visita, da questa chiesa è possibile ammirare un altro gioiello nicosiano, la chiesa di San Vincenzo Ferreri con i suoi celebri affreschi del Borremans oggi chiusa per restauri.
All’interno della basilica molte le opere d’arte, tra cui ricordiamo la celebre Cona del Gagini che nel 2013 ha celebrato i suoi 500 anni, il Padre della Misericordia che ogni hanno esce in processione il terzo venerdì di novembre e la statua di Maria Assunta opera del Quattrocchi, portata in processione il 15 agosto.
Breve sguardo sotto la pioggia alla chiesetta di Santa Nicolella, la prima chiesa sorta a Nicosia e subito dopo è scattata la visita all’interno della chiesa dei SS Simone e Giuda, all’interno due confratelli con i costumi tipici della loro confraternità.
Si è proseguito verso i resti della chiesa della Misericordia ricordata attraverso l’iscrizione di una lapide
Dopo aver visionato l’antico confine tra il quartiere di San Michele e di Santa Maria Maggiore, si è arrivati alla chiesetta di San Giacomo il Minore, anch’essa incastonata lungo le viuzze ed i vicoli dell’antico quartiere.
Scendendo lungo le stradine si arriva di fronte ad un altro gioiello nascosto e poco conosciuto la piccolissima chiesetta di Maria SS delle Grazie, probabilmente il luogo di culto più piccolo di tutta Nicosia.
Prima di arrivare a toccare un ulteriore tappa dell’”invasione digitale”, si possono ammirare le antiche fondamenta della Basilica di Santa Maria Maggiore crollata dopo la frana della “lavanca” a metà del 18mo secolo e su cui è sorta la torre dell’orologio.
Un altro pezzo forte di questa visita è l’antica chiesa del SS. Sacramento della Sciabica, che ha più di trecento anni e si trova nel cuore del quartiere.
I resti del convento di Santa Maria sono un’altra testimonianza di beni artistici che andrebbero curati e resi fruibili, oggi sono ridotti ad una discarica a cielo aperto.
Anche la vecchia chiesa di Santa Domenica i cui resti gridano ancora vendetta, per restauri sbagliati ed i furti di opere che negli anni sono stati perpetrati ai danni della collettività, un immenso cumulo di macerie che non sono valorizzate immerse all’interno di una delle parti storiche più suggestive di Nicosia.
Scendendo lungo la via Giudecca si possono ammirare ancora i resti di un antico portale probabilmente un’antica sinagoga centro di preghiera per il migliaio di ebrei che abitavano questa pare dell’natica Nicosia.
Le “invasioni digitali” si sono concluse sotto al “Piliere”, antico confine verso Santa Maria Maggiore limite invalicabile durante le famose processioni dei due cristi durante il venerdì santo e che culminavano il più delle volte in risse tra i mariani ed i nicoleti.
Un’esperienza senz’altro da ripetere, scoprendo anche altri gioielli oggi chiusi o in fase di restauro, ottime e preziose le guide didattiche di Santino Barbera, Ivan Bonomo e Giacomo Giaimi che hanno reso ancora più piacevole una giornata alla riscoperta di luoghi di Nicosia da conoscere, visitare e da valorizzare.
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