Nella giornata del 16 gennaio, gli uomini della Squadra Mobile di Enna, unitamente agli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno eseguito la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Enna a carico di un giovane 24 enne di Porto Empedocle, gravato da numerosi pregiudizi di polizia in materia di reati contro il patrimonio. Il giovane é gravemente indiziato del reato di furto aggravato, essendo stato riconosciuto quale autore del furto di una borsa, custodita all’interno di un’autovettura ed essendo stato trovato, tra l’altro, in possesso di parte della refurtiva.
In particolare il giorno dei fatti in esame, un cittadino aveva parcheggiato la propria autovettura davanti ad un esercizio commerciale, ubicato nel centro di Enna. Poco dopo, nel riprendere il mezzo si accorgeva che il borsello di sua proprietà, che aveva lasciato sul sedile passeggero, era stato sottratto. All’interno del borsello rubato si trovavano documenti, carte di pagamento, valori ed effetti personali, tra cui il cellulare. La vittima, successivamente, si accorgeva gli ignoti malfattori avevano indebitamente prelevato la somma di alcune centinaia di euro, mediante la carta bancomat oggetto del furto.
I poliziotti del’ufficio dell’U.P.G.S.P. ricevevano la denuncia, dando vita ai primi accertamenti, fra cui la visione delle telecamere dei circuiti di video sorveglianza di istituti di credito e quelli dell’apparato cittadino di sicurezza urbana. Dalla disamina dei filmati in questione, effettuati unitamente ai colleghi della Squadra Mobile, si riusciva ad individuare e riconoscere il giovane, il quale, non originario di Enna, si trovava nel capoluogo temporaneamente, riuscendo, a seguito di appostamento, a localizzare la sua abitazione.
Rassegnate le prime risultanze all’Autorità Giudiziaria competente, veniva disposta la perquisizione domiciliare a carico del giovane, la quale, eseguita dai poliziotti, permetteva di rinvenire parte della refurtiva, come il telefono, il borsello ed altri effetti personali, nonché parte dell’abbigliamento indossato dal giovane durante il furto e l’indebito prelievo al bancomat.
In quell’occasione, i poliziotti della Divisione Anticrimine visti i gravi indizi di reato, esperivano l’istruttoria e successivamente notificavano al giovane. il provvedimento del Questore della Provincia di Enna, che disponeva la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nella provincia.
Trasmesso l’esito delle attività investigative esperite dagli agenti, la Procura di Enna, avanzava proposta di misura cautelare al G.I.P. presso il Tribunale di Enna.
Il Giudice, Vittorio Giuseppe La Placa, emetteva la misura cautelare del divieto di dimora a Enna, provvedimento che i poliziotti eseguivano, rintracciando il giovane agrigentino a Catania e notificandogli la misura coercitiva. |