E’ stata convocata il 13 gennaio una conferenza stampa dal sindaco di Nicosia Luigi Bonelli, presente anche il vice sindaco Anna Maria Gemmellaro per fare il punto della situazione dopo quasi una settimana di emergenza dovuta alle forti ed intense precipitazioni nevose, che dal 5 al 7 gennaio hanno colpito per oltre 40 ore tutto il territorio.
Durante le forti nevicate è stato costituito presso l’ufficio tecnico comunale un’unità di crisi, un centro operativo comunale nel quale sono state coordinate tutte le emergenze che si sono presentate nelle ore in cui ha nevicato ed anche subito dopo durante i soccorsi.
L’allerta meteo prevedeva un codice arancione e per questo tipo di emergenza il Comune si era preparato, ma le forti nevicate eccezionali sono andate ben oltre ogni previsione. Sono stati impiegati tutti i mezzi idonei presenti in zona, una cinquantina tra trattori, bobcat, ruspe e fuoristrada, messi a disposizione da aziende, privati, volontari, anche due consiglieri comunali, dalla Provincia e dall’Anas. Per oltre 16 ore di lavoro giornaliero, sia dagli uffici che coordinavano l’emergenza e chi ha lavorato sul campo, nessuno si è risparmiato.
Il sindaco ha voluto ricordare in particolar modo l’associazione Club Nicosia 4x4 che ha più volte effettuato interventi anche particolari in zone impervie e gli escursionisti guidati dal geologo Giacomo Giaimi che a piedi hanno raggiunto posti anche lontani per portare a domicilio farmaci salva vita. Ma l’impegno è stato totale e chiunque ha prestato il suo contributo ha dato il massimo.
Il primo cittadino conoscendo per tempo le condizioni meteo nei giorni precedenti l’emergenza aveva invitato i cittadini nicosiani a non uscire di casa o se necessario a dotarsi di mezzi con catene o pneumatici da neve. Purtroppo gran parte della popolazione ha sottovalutato il fenomeno atmosferico, ritrovandosi poi in condizioni di emergenza.
Nelle prime ore, subito dopo le forti nevicate, le strade principali nel centro urbano di Nicosia sono state liberate, i problemi sono sorti nella campagne e per diversi giorni gli sforzi si sono concentrati nelle contrade attorno a Nicosia, anche coordinandosi con i mezzi appartenenti ad altri Comuni, nelle zone confinanti con altri territori duramente colpiti.
Per quanto riguarda la mancanza di acqua in diversi punti della città, fino a notte fonda tra il 12 ed il 13 gennaio gli operai di Acquaenna hanno tentato di ripristinare i molteplici guasti presenti e segnalati, tentando di riportare alla normalità l’erogazione. Guasti dovuti anche la congelamento dei tubi o a guasti degli impianti privati.
Le ordinanze di chiusura delle scuole si sono rese necessarie non solo per salvaguardare l’incolumità dei nicosiani, ma anche per gli studenti e gli insegnati provenienti dai Comuni limitrofi colpiti ancora più duramente dalle precipitazioni nevose, su tutti Capizzi, Cerami e Troina. Il sindaco ha ordinato che per 24 o 48 ore prima del rientro di lunedì 16 dicembre, tutti gli istituti scolastici mettano in funzione i riscaldamenti, tutti gli impianti sono stati verificati e risultano funzionanti.
Centinaia e chiamate gestite per le diverse emergenze che si sono presentate, il costo dei molteplici interventi per il Comune di Nicosia si aggira in torno ai 40mila euro, ma ancora non esiste una valutazione ufficiale. Per questa emergenza erano stati preventivati 24mila euro, ma l’eccezionalità degli eventi che si sono susseguiti hanno di fatto aumentato la cifra preventivata.
E’ stato predisposto dall’amministrazione comunale uno sportello all’ufficio tecnico comunale per segnalare tutti i danni che i cittadini nicosiani hanno subito a causa di queste intemperie, occorre compilare un modulo prestampato scaricabile anche dal sito istituzionale del Comune.
Lunedì mattina il sindaco di Nicosia sarà a Palermo per incontrare Calogero Foti, dirigente del dipartimento regionale della Protezione Civile, con lui il vice sindaco Annamaria Gemmellaro che ha studiato la fattibilità per far dichiarare alla Regione lo stato di calamità naturale, ma soprattutto per far proporre dal Governo Regionale al Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello stato d’emergenza. I due provvedimenti, distinti e separati, permetterebbero un aiuto concreto a coloro che hanno subito danni dalle nevicate, lo stato di calamità naturale è un aiuto diretto alle aziende agricole e zootecniche, mentre con lo stato d’emergenza per 180 giorni rinnovabili per altri 180 è possibile ottenere una ricognizione dei danni anche al di fuori da quelli agricoli e sarà possibile utilizzare anche dei fondi comunali in deroga al patto di stabilità.
Sergio Leonardi |