Il 18 ottobre 2013, il Movimento per la Difesa dei territori scrisse al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per manifestare la più profonda indignazione e protesta per la chiusura del Tribunale di Nicosia, accompagnata alla missiva un pacco con dentro circa 2000 certificati elettorali degli abitanti delle cittadine di Cerami e Nicosia, raccolte meticolosamente durante i giorni della protesta.
Alla base della restituzione un ragionamento molto semplice, se nessuno dei nostri rappresentanti politici ci ascoltano, se nessun partito o formazione politica è interessata al grido di dolore di un intero territorio, allora non vogliamo più partecipare al voto e contribuire a mandare nelle istituzioni persone sorde e poco attente alle esigenze dei cittadini.
La dimostrazione che le istituzioni sono sorde è la restituzione dei certificati elettorali, senza nessuna lettera di accompagnamento, senza alcuna dichiarazione ufficiale, un silenzio tombale che è a prova del menefreghismo di tutte le istituzioni nazionali, regionali e locali al problema che affligge l’intero territorio della zona nord della provincia di Enna.
L’ing. Fabio Bruno, presidente del MDT, si vede costretto a riprendere carta e penna ed a riscrivere alla massima istituzione della nazione, quel presidente Giorgio Napolitano che oggi rappresenta più il distacco tra istituzioni e popolo che l’unità nazionale.
Questo il testo della missiva indirizzata al Presidente della Repubblica, ma per conoscenza anche a : al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Parlamento Europeo, al Ministro della Giustizia, al Governatore della Regione Siciliana, a tutti i gruppi Parlamentari.
“ Sig. Presidente Giorgio Napolitano,
Sono profondamente rammaricato di doverle scrivere questa lettera, non mi sarei mai aspettato di dover sollecitare una risposta a una lettera che le é stata inviata dal MDT sei mesi fa a nome di 2000 cittadini Italiani, una lettera contro la soppressio-ne del Tribunale di Nicosia, che esprimeva lo stato di disagio della nostra popola-zione e le carenze strutturali e lo stato di abbandono in cui versa il nostro territorio, una lettera che evidenziava le motivazioni per le quali il nostro Tribunale andava riaperto e paventava le gravi conseguenze derivanti dalla soppressione dello stesso.
Oggi, a distanza di sette mesi dalla soppressione del nostro Tribunale, la situazione si aggrava sempre di più, questa scellerata corsa ai tagli, che sta portando l’Italia tutta sul baratro della disperazione, si fa sentire maggiormente nei piccoli centri come Nicosia e Cerami dove lo Stato arretra di giorno in giorno, mentre i cittadini sono ancora chiamati a pagare le tasse e compiere il loro dovere elettorale.
Dopo la soppressione del nostro Tribunale si rischia la chiusura del Carcere, dell’Agenzia delle Entrate e della Polizia Stradale, il nostro ospedale aspetta anco-ra la riattivazione del reparto di rianimazione, senza il quale verrà chiuso, e le no-stre vie di comunicazione con il resto del mondo sono sempre più disastrate. In compenso si moltiplicano le sale scommesse e sono in forte aumento usura, prosti-tuzione e sfruttamento.
Non abbiamo ricevuto nessuna risposta, ma quasi per caso abbiamo saputo che i nostri certificati elettorali sono stati rispediti al mittente.
Noi non li vogliamo quei certificati elettorali! Non vogliamo eleggere rappresen-tanti che non solo non ci rappresentano, ma neanche ci ascoltano!
Le rinnovo l’invito, ci venga a trovare Signor Presidente, venga a rendersi conto di persona della situazione in cui versa il nostro territorio, o per lo meno ci risponda!
Nicosia, 14/04/2014
MDT - Il Presidente - Fabio Bruno” |