La UIL P.A. Penitenziari ha proclamato lo stato d’agitazione del personale della Polizia Penitenziaria, la protesta è stata espressa attraverso un’assemblea all’interno della casa circondariale di Nicosia, prossima alla chiusura.
In questa assemblea è stata espressa la volontà di portare all’esterno il dissenso al chiusura della struttura. Le basi della protesta riguardano essenzialmente il dissenso nella apertura di ulteriori padiglioni in mega strutture metropolitane, dove l’alto tasso di criminalità e la difficoltà nel controllo del territorio non garantiscono la sicurezza ed il recupero dei detenuti.
Invece di migliorare strutture carcerarie a misura d’uomo che permettono di recuperare i detenuti alla vita sociale, per un puro calcolo matematico si tenta di colmare le carenze organiche della polizia penitenziaria attraverso la chiusura delle piccole strutture, mentre una parte del personale è impiegata in altri posti dove lo spreco gestionale è molto più evidente, a tal proposito il componente provinciale della UIL Giuseppe Trapani indica la scuola di formazione di San Pietro Clarenza o il lido balneare di Catania, in questi casi evidenti nessuno si lagna e nessuno richiede il recupero del personale distaccato presso queste strutture.
Si tenterà di coinvolgere tutte le forze sociali e politiche locali, la chiusura del carcere di Nicosia è una scelta scellerata che impoverirà il territorio provocando un decremento demografico, senza per altro portare alcun beneficio reale all’amministrazione penitenziaria.
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