Siglato un protocollo d’intesa tra l’ASP 4 di Enna ed il distretto socio sanitario D23 di cui Nicosia è il comune capofila, gli altri comuni sono quelli di Capizzi, Cerami, Gagliano, Sperlinga e Troina.
Con questo documento si istituisce presso tutto il distretto, in via sperimentale per un anno, il centro per l’affido familiare, a fronte di una spesa di 50mila euro l’anno.
La sperimentazione verrà avviata per 10 bambini e permetterà ai comuni un risparmio di circa 2500 euro mensili per ciascun minore.
Alle famiglie affidatarie verrà corrisposto un incentivo.
Visibilmente soddisfatta l’assessore ai servizi sociali del comune di Nicosia Maria Giovanna Scancarello “la sperimentazione è di un anno, ma lo scopo finale è quello di rendere questo servizio stabile, le famiglie che volessero occuparsi di un minore possono rivolgersi ai vari uffici dei servizi sociali comunali facenti parte del distretto”.
L’istituto dell'affido familiare è l'accoglienza presso la propria abitazione di un minore che appartiene ad una famiglia in difficoltà. Il bambino o il ragazzo può essere italiano, straniero, portatore di disabilità. L'affido può prevedere l'accoglienza per alcune ore della giornata o della settimana. Può essere a tempo pieno per una durata breve e definita, in caso di problemi transitori dei genitori. Nei casi più complessi, quando i genitori esprimono forti difficoltà, l'accoglienza è a tempo pieno e per un periodo prolungato anche di alcuni anni. Durante l'affido il bambino o il ragazzo mantiene costanti rapporti, d'intesa con i servizi sociali e con la propria famiglia. |