Il terzo venerdì di novembre, come da tradizione, è dedicato al Padre della Misericordia, in ricordo del miracolo avvenuto il 20 novembre del 1626 a Nicosia, durante una terribile peste.
Il quartiere di Santa Maria Maggiore è addobbato a festa, con i caratteristici drappi rossi appesi ai balconi. Quest’anno la Confraternita della Divina Misericordia ha voluto allestire presso la chiesa di San Vincenzo Ferreri una mostra fotografica, che ricorda la processione e l’iconografia del celebre Cristo.
La mattina del venerdì è dedicata alla festa del ringraziamento, decine di trattori degli agricoltori nicosiani sfilano lungo le vie della città e si arrampicano fino ai piedi della Basilica.
E’ stata celebrata una messa solenne dal vescovo della diocesi di Nicosia Salvatore Muratore davanti a tutte le autorità civili e militari della città. Sono stati benedetti i doni della terra con un tavolo imbandito proprio davanti all’altare.
A mezzogiorno la caratteristica benedizione dei trattori impartita dal vescovo Salvatore Muratore.
Nel pomeriggio da tradizione era prevista la processione del Padre della Misericordia lungo le vie del quartiere e della città, ma il maltempo ha impedito lo svolgersi dell’evento religioso molto sentito dalla cittadinanza.
E’ stata celebrata la messa ed è stato chiuso l’Anno Giubilare con la chiusura della Porta Santa della Basilica, che era stata aperta l’8 dicembre 2015. Una lapide ricorda il significato dell’Anno Santo della Misericordia indetto da Papa Francesco e celebrato con l’apertura di diverse porte sante nelle diocesi di tutto il mondo.
A fine cerimonia il parroco della Basilica di Santa Maria Maggiore, padre Gaetano Giuffrida, ha annunciato che la processione del Padre della Misericordia si terrà domenica 20 novembre dopo la messa delle 18,30, saranno esattamente 390 anni dal celebre miracolo che salvò Nicosia dalla peste.
Sergio Leonardi |