Erano stati arrestati dai carabinieri il 28 ottobre durante l’operazione “Bonifica di Pasquasia”, l’indagine partita nel febbraio 2013 e condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Enna, coadiuvati nelle operazioni dai colleghi dei Comandi Provinciali di Catania, Palermo, Agrigento e Bergamo, aveva dato esecuzione ad undici misure cautelari personali, di cui tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, cinque provvedimenti di sottoposizione agli arresti domiciliari e tre misure di obbligo di presentazione alla polizia giudiziari emesse dall’Ufficio GIP del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della Procura della Repubblica D.D.A. nissena a carico di altrettanti soggetti, ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di concorso esterno in associazione mafiosa (per i soli tre destinatari della misura in carcere), nonché di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere finalizzata allo smaltimento di rifiuti tossici, alla commissione di reati di peculato, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale, falsità materiale commessa da un privato e induzione indebita a dare o promettere.
A rimettere in discussione alcune di queste misure cautelari è stato il tribunale del riesame di Caltanissetta presieduto da Roberta Serio, relatore Simone Petralia e il giudice Nadia Marina La Rana, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Gianluca Amico, Salvatore Baglio e Giuseppe Calabrò, annullando le due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Francesco Lauricella e disponendo l'immediata scarcerazione dei due imprenditori Antonino e Michele Berna Nasca.
I giudici hanno eccepito diverse contraddizioni nelle dichiarazioni dei pentiti che hanno accusato i due fratelli Berna Nasca ed addirittura sarebbe emerso una scambio di persona relativo ad Antonino Berna Nasca, dimostrando al momento la sua estraneità ai fatti contestati.
La vicenda relativa alla bonifica della miniera di Pasquasia continua, in tutto rimangono coinvolte altre 10 persone e sono già stati preannunciati anche per loro altri ricorsi ai provvedimenti emessi dal gip.
Sergio Leonardi |