La tragedia della seconda guerra mondiale e della deportazione e la morte di milioni di esseri umani nei campi di concentramento nazisti è stata quest’anno ricordata dalla ricerca effettuata dal maestro Santino Barbera che da anni si occupa per diletto di storia nicosiana.
Da una ricerca effettuata dal maestro d’arte Barbera attraverso il sito ancestry.it, dove sono pubblicati documenti con elenchi di soldati italiani deportati nei campi di concentramento, ha potuto notare la presenza anche di un nicosiano Felice Rubino arrivato in treno a Dachau (Germania) il 22 settmbre del 1943 e morto il 31 marzo del 1944, quest’anno quindi ricorrono i 70 anni dalla sua scomparsa.
La ricerca di Santino Barbera non si è fermata però solo alla consultazione degli elenchi dei deportati, ma anche attraverso i registri dell’anagrafe di Nicosia ha voluto ricostruire la sfortunata storia sconosciuta di questo nicosiano.
Felice Rubino nacque a Nicosia il 26 dicembre del 1903, figlio di N.N., si sposò a Nicosia il 30 aprile 1925 con Carmela Di Vicino e nel 1938 ebbe una figlia di nome Angela.
Durante la II Guerra Mondiale, dopo l’8 settembre 1943 a seguito dell’Armistizio firmato dall'Italia con le forze alleate, venne catturato o consegnato alle truppe tedesche. In un documento risulta che dopo l’armistizio, 1790 militari italiani (sicuramente tra questi vi faceva parte anche il Rubino) furono arrestati e detenuti nel penitenziario di Peschiera del Garda, in provincia di Verona, per essere deportati in Germania.
Arrivato nel campo di Dachau , fu inserito nella pagina 5030/Schu. (custodia protettiva), nella camicia a strisce da deportato portava la matricola numero 54425, il triangolo rosso con all'interno la scritta IT (Italiano), il colore rosso veniva classificato come “Asocial prisoner delivered by Reich authorities Italian (Prigioniero asociale consegnato dalle autorità del Reich)” ed indicava prigioniero politico, nei quali era stato emesso un mandato di arresto per motivi di sicurezza, “Schutzhaft”, ovvero (custodia protettiva), per cui nei registri, questi deportati risultano come Schutz hafling, il Rubino come ho detto prima risulta nella pagina 5030/Schu., nelle note originali porta questa dicitura: AZR, abbreviazione di “Arbeitszwang Reich” (lavori forzati) ovvero 'asociali', categoria di solito attribuita ai criminali comuni o a soldati imprigionati dopo l’8 settembre.
Il lavoro meritorio di Santino Barbera porta alla luce un’altra pagina di storia nicosiana sconosciuta ed un’altra vittima della tragica seconda guerra mondiale, Felice Rubino si affianca alle già conosciute crocerossine Costanza Bruno e Maria Cirino morte durante il loro servizio presso l’ospedale di Nicosia e Mita Trovato deceduta per setticemia dopo essere stata ferita ad una gamba da un soldato tedesco. |