L’imminente chiusura del carcere di Nicosia sta passando abbastanza inosservata in città, tutto sembra ormai deciso e la rassegnazione all’ennesimo scippo è ormai un fatto acclarato tra la popolazione.
La UIL Pubblica Amministrazione Penitenziari, dopo la dura presa posizione di qualche giorno fa, si è riunita in assemblea il 27 marzo per decidere quali forme di protesta attuare per salvaguardare la casa circondariale di Nicosia.
Il personale della Polizia Penitenziaria ed amministrativo si trova in grave disagio vedendo sfumare ogni giorno la possibilità di revoca del decreto ministeriale che di fatto sopprime i carceri di Mistretta, Modica e Nicosia. Ogni azione, come quelle poste dall’amministrazione comunale di Nicosia, di partecipazione nella ristrutturazione del carcere non hanno mai ricevuto risposte sia dal DAP che dallo stesso ministro.
Per questo motivo, il personale ha deciso di costituirsi in assemblea permanente all’interno dell’istituto a partire dalla seconda settimana di aprile, al fine di sollecitare risposte concrete su garanzie di sopravvivenza di un istituto penitenziario del territorio, garanzie che devono partire dalla revoca del decreto di soppressione.
Il sindacato a nome del componente della segreteria provinciale UIL, Giuseppe Trapani, invita tutti i livelli istituzionali, le associazioni, i rappresentanti delle categorie a prendere parte alle assemblee, dopo la preventiva autorizzazione della direzione dell’istituto.
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