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La UIL sull'imminente chiusura del carcere di Nicosia
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27/03/2014 - La UIL sull'imminente chiusura del carcere di Nicosia

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato UIL P.A. Penitenziari, sull'imminente chiusura del carcere di Nicosia, una dura presa di posizione che comporterà delle iniziative che verrano comunicate nei prossimi giorni e che seguiremo e pubblicheremo.

La mancata ratifica di un atto telefonico dell’ex Ministro Cancelieri, che aveva bloccato la soppressione della Casa Circondariale di Nicosia il 28 giugno 2013, ripropone ancora l’applicazione del Decreto Ministeriale 1 feb. 13 con cui si sopprimono, le Case Circondariali di Mistretta, Modica e Nicosia, in tale decreto si definiscono le tre Case Circondariali: vecchi Istituti penitenziari con modiche capacità ricettive (dichiarando per la C.C. di Nicosia 43 Posti, rispetto ai 101 richiesti per non essere soppressi), che le eventuali riconversioni in Case di Reclusioni risultano essere antieconomiche, che la prevista imminente apertura di nuovi padiglioni a Palermo (che ha assorbito l’intero finanziamento in primis individuato per la neo Casa Circondariale di Mistretta, progetto poi ritirato), Agrigento, Ragusa e la conversione in Casa Circondariale dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona, assorbiranno detenuti e Personale operante nelle tre strutture, i parametri posti, senza alcuna consultazione delle efficienze, delle rappresentanze del Personale, hanno condotto la compagine Governativa a Decretarne la Soppressione.

Il Cambio al Governo da due Ministri Tecnici a un Ministro Politico aveva fatto ben sperare gli operatori dei tre Istituti e in particolare quelli di Nicosia, che proprio per una questione geografica, per la funzionalità della struttura, per il ricalcolo delle metrature secondo i vincoli imposti dalle leggi vigenti, che ha portato da 43 a 89 i posti disponibili (senza per altro modificare nulla rispetto all’assetto precedente, dimostrazione per cui la struttura è valida), per la possibilità concreta che una ristrutturazione potrebbe portare i numeri dei posti disponibili a oltre 100, considerata la funzionalità della struttura.

Considerato anche l’impegno dell’Amministrazione Comunale Nicosiana, pronta a intervenire sulla ristrutturazione, gli spazzi disponibili per attività e possibilità di inserimento lavorativo dei detenuti nell’ambito dei settori agricoli, i trend positivi dei dati a disposizione dell’Istituto (nessun suicidio, eventi critici inesistenti, altissimo livello di inserimento dei detenuti dimessi, rapporto umano non riscontrabile in altre realtà penitenziarie), facevano ben sperare e invece si sta imprimendo una accelerazione, non ben definita, sempre nel nome della riduzione della spesa, ormai divenuta chiodo fisso e ossessivo di ogni Governante di turno, senza che si tenga conto di efficienze e di presidi di sicurezza del territorio, insomma mentre si tagliano i carceri, le caserme delle forze di Polizia, gli organici delle stesse, si pensa di compensare i detenuti che eventualmente (ipotesi ormai remota), subiscano detenzione senza quei parametri impostici dall’Europa.

Si dimenticano le condizioni di lavoro in cui opera il Personale con turni al di fuori di ogni norma contrattuale vigente, anche di 10/12 ore, quando il massimo contrattuale è di 9 ore, con un distacco minimo tra un turno e l’altro di 8 ore, si mantengono servizi disorganizzati, con un sindacato di cui si ci vuole disfare (forse troppo scomodo?);


- si aprono i detenuti, lasciandoli circolare (meglio dire vagabondare) nell’ambito delle sezioni e questa O.S. non vuole entrare nel merito della discutibile decisione Dipartimentale, che per l’ennesima volta vuole colmare le proprie carenze sulla pelle dei Poliziotti Penitenziari, ma, vuole discutere seriamente sulla sicurezza degli Operatori tutti, anche quelli esterni, della loro salute psicofisica, dell’assetto lavorativo del Personale, degli strumenti di difesa e allarme di cui si deve dotare il Personale (praticamente inesistenti allo stato attuale), delle pattuglie di intervento e della formazione del Personale, delle responsabilità in capo ad ogni operatore. Su questo argomento non ci sottrarremo di informare non solo i livelli Istituzionali ma anche l’opinione pubblica, l’Autorità Giudiziaria e il Prefetto per segnalare a monte le impossibilità di potere assicurare l’ordine, la sicurezza e le prerogative di Agenti e Ufficiali di P.G. e di P.S. demandati dalla legge ai Poliziotti Penitenziari, in capo a predette autorità e questo in qualsiasi sede ci troveremo a operare;


- la chiusura dell’Istituto, recupererebbe poche decine di Unità, a fronte di una vacanza organica di oltre 1000 unità nella sola Sicilia, le poche unità recuperate sarebbero utili a dare corso a quei progetti elefantiaci, di apertura di nuovi padiglioni con una integrazione al neo reparto di Enna, senza alcuna considerazione per lo scompiglio delle famiglie degli Operatori Penitenziari, si distruggono aspettative di rientro nella Città da parte di Personale che da anni è pendolare, si sopprimono posti di lavoro (dell’area sanitaria), ma, soprattutto si priva ancora la città di Nicosia di un presidio di legalità presente da centinaia di anni, già privata del Tribunale, dell’Ufficio dell’entrate, della Polizia Stradale con risultati sicuramente negativi sotto l’aspetto dei compiti Istituzionali assegnati all’Amministrazione Penitenziaria, ma questo è un parametro che sembra non interessare i vertici Ministeriali.

NEI GIORNI SEGUENTI INFORMEREMO L’OPINIONE PUBBLICA SULLE INIZIATIVE CHE INTRAPRENDEREMO.  

Componente la Segreteria Provinciale

Giuseppe TRAPANI



 



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