L’escalation di episodi criminali che si stanno proponendo a Pietraperzia con una certa continuità, hanno fatto presentare all’on. Maria Greco, deputata del Partito Democratico, un’interrogazione al ministro dell’interno Angelino Alfano, con la quale chiede “se siano previste misure per prevenire e contrastare in maniere più efficace tali atti di criminalità che investono il territorio interessato e quali procedure siano state attivate per assicurare il potenziamento numerico delle forze dell'ordine del comprensorio al fine di garantire una sorveglianza efficace e una maggiore sicurezza, al fine di evitare e prevenire che il perdurare della situazione possa incidere pesantemente sulla percezione dello stato sul territorio”.
Recentemente, scrive l’on. Greco, ad un carabiniere della Compagnia di Pietraperzia, residente a Barrafranca, ignoti hanno esploso colpi di fucile contro la sua abitazione. Il vile atto, non appare come isolato, tenuto conto che il territorio è stato caratterizzato da altri episodi di natura malavitosa, quali l’incendio della macchina del comandante della caserma dei Carabinieri di Pietraperzia e successivamente nell’arco di poche settimane il tentativo di ignoti i quali hanno cercato di incendiare l’abitazione del sindaco Antonio Bevilacqua mentre questi si trovava all’interno con la sua famiglia. In quell'occasione il sindaco Bevilacqua denunciò che «una parte del paese mantiene legami con la mafia» e all'episodio seguì una partecipata fiaccolata di solidarietà al sindaco.
A giugno una vasta operazione antimafia ha portato all'arresto di dieci persone, ritenute appartenenti al locale clan. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo criminale aveva ampia disponibilità di armi, che usava in esercitazioni di tiro organizzate nelle campagne di Pietraperzia, e in più si cimentava anche nella regolazione delle controversie tra privati cittadini, godendo di una rete di contatti che consentiva di conoscere i movimenti delle forze dell'ordine a Pietraperzia.
Considerato altresì che recentemente ha suscitato un particolare clamore l’agguato all’ avvocato Antonio Giovanni Bonanno, il quale ferito gravemente con colpi di pistola a Pietraperzia davanti al terreno di sua proprietà successivamente è deceduto. Il professionista, che era di Barrafranca, si trovava a bordo della propria auto al momento dell’agguato, in compagnia della moglie che è rimasta illesa. Il triste fatto ha suscitato notevole commozione e rilevanza.
E proprio nell’asse Barrafranca - Pietraperzia rimane ancora una zona calda dove da qualche tempo, dopo la guerra di mafia che l’ha vista in prima linea negli anni 90, si è tornato nuovamente a sparare.
Tutti questi fatti criminosi hanno all’allertato il prefetto di Enna, Maria Rita Leonardi, che nel corso di una riunione, convocata recentemente, ha stabilito che vengano intensificati i controlli nei due comuni. |