Il 30 giugno di quest’anno si è tenuto un consiglio comunale per affrontare le diverse problematiche legate al funzionamento dell’ospedale di Nicosia, all’unanimità fu approvato un documento che fu spedito al presidente della Regione Crocetta, all’assessore regionale alla salute Gucciardi, al presidente e ai membri della sesta commissione sanità all’ARS e infine alla direttore generale dell’ASP 4 di Enna, Giovanna Fidelio.
In questo documento si chiedevano sostanzialmente alcuni chiarimenti riguardanti quattro vicende legate al presidio ospedaliero Basilotta, la prima riguardava la direzione sanitaria del distretto Enna 2, dopo le dimissioni del dirigente Salvatore Madonia, i consiglieri chiedevano quali erano le intenzioni dell’azienda, lamentando anche l’assenza fisica del direttore. Il secondo quesito riguardava l’incompleta dotazione organica del reparto di chirurgia, che ha portato al taglio degli interventi d’urgenza dopo le 14. La terza questione sollevata riguardava l’attivazione del reparto di rianimazione ed in ultimo la questione legata al declassamento del reparto di ginecologia ed ostetricia da unità complessa ad unità semplice con gravi ripercussioni sul mantenimento del punto nascita, preoccupazioni nate a seguito della nomina del nuovo primario, Giuseppe La Ferrera, che tra l’altro ricopre lo stesso ruolo presso l’Umberto I di Enna.
La risposta ad oggi è arrivata solo dall’ASP di Enna, dopo tre mesi e letta in aula consiliare dalla presidente del consiglio comunale il 5 ottobre.
Un documento che appare anacronistico e obsoleto, a seguito anche degli sviluppi estivi legati alla riforma della rete ospedaliera siciliana, di cui non si fa alcun cenno in questa nota firmata dal management dell’ASP al completo.
Nei contenuti della risposta il management dell’Asp riguardo al direttore sanitario fa sapere che l’azienda sta predisponendo un bando per la selezione del nuovo dirigente, attualmente il ruolo è sempre ricoperto da Salvatore Madonia. Per quanto riguarda i reparti di chirurgia e l’attivazione della rianimazione si attende lo sblocco delle assunzioni e l’avvio dei concorsi, che consentiranno di adeguare l’assetto organico. Sulla nomina momentanea del primario di ginecologia, secondo l’ASP non si tratta di un declassamento del reparto nicosiano, ma semmai di un’attenzione ulteriore verso l’unità operativa per garantire la sicurezza e migliorare la qualità dell’assistenza del punto nascita.
L’unico atto concreto compiuto dall’azienda che si rileva in questa risposta è l’invio della delibera del consiglio comunale del 30 giugno al presidente dell’ANAC (l’Autorità Nazionale Anti Corruzione), Raffaele Cantone, a seguito delle affermazioni del consigliere Filippo Giacobbe, si legge nel verbale della seduta che l’esponente di Forza Italia nel suo intervento affermò: “fa rilevare che purtroppo i cittadini hanno denigrato la politica senza discrimine. Preannuncia voto favorevole al documento, ma come "Forza Italia" sono per una linea più dura. Una linea di protesta perché hanno notizie che dall' l luglio vi sarà un primario che politicamente non stima. Ritiene che, come Comune, non si hanno riferimenti politici”.
Nessun cenno alla nuova riforma della rete ospedaliera siciliana , secondo la quale l’intero presidio ospedaliero Basilotta di Nicosia verrebbe declassato in ospedale di zona disagiata, con notevoli tagli di reparti e di personale. Una risposta che sembra cristallizzarsi nel tempo alle semplici conclusioni del mese di giugno di quest’anno e che non affronta per nulla le problematiche ancora presenti all’interno dell’ospedale.
Unica nota positiva da segnalare, a distanza di tre mesi l’ASP risulta l’unico ente che ha risposto al deliberato del civico consesso, degli altri a cui fu inviata la delibera non si è conoscenza di alcuna risposta, segno di una distanza incolmabile tra certa politica e le esigenze di un territorio.
Sergio Leonardi |