Con un’ordinanza sindacale è stata predisposta la chiusura del cimitero di Nicosia dalle ore 10 dell’11 ottobre e fino al 13 ottobre, a causa di un’autopsia che verrà effettuata sul corpo di un uomo deceduto il 16 gennaio 2016.
La motivazione della chiusura è per questioni igienico sanitarie, ad operazione conclusa si effettuerà nei locali dove si svolgerà l’autopsia una disinfestazione.
L’autopsia è stata ordinata dal Tribunale di Enna a seguito della morte per arresto cardiaco del 63enne Michele Lo Grasso, l’uomo si era recato all’ospedale Basilotta dopo un malore, rimasto sotto osservazione era stato dimesso, ma dopo il rientro a casa, a Nissoria, nella notte era deceduto.
La procura di Enna ha aperto un’inchiesta a seguito di una denuncia presentata dai parenti, iscrivendo nel registro degli indagati quattro medici dell’ospedale di Nicosia.
A giugno scorso doveva svolgersi l’autopsia ma il pubblico ministero, Stefania Leonte, aveva revocato l’ordinanza con la quale aveva disposto per il 10 giugno la riesumazione e l’autopsia del corpo, accogliendo la richiesta dell’avvocato Salvatore Timpanaro, difensore di tre dei quattro medici indagati in relazione al decesso, il difensore del quarto medico è Simone Di Fini, avvocato di Gagliano, mentre il difensore della famiglia del Lo Grasso è Donato Bruno del foro di Venezia.
L’avvocato Timpanaro, infatti, aveva fatto riserva di incidente probatorio contestando la possibilità di svolgere accertamenti unilaterali non ripetibili da parte del pubblico ministero, secondo il difensore difettava il requisito della indifferibilità. Pertanto, il magistrato aveva revocato il suo precedente provvedimento.
Sergio Leonardi |