La legge regionale 5/2014 ha introdotto in Sicilia il bilancio partecipato, infatti ai comuni è fatto obbligo di spendere almeno il due per cento delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune.
Per l’anno 2015 il Comune di Nicosia ha ricevuto un trasferimento dalla Regione di 742.844,05 euro, di questi 14.856,88 dovevano essere spesi attraverso una decisione concordata con i cittadini, l’amministrazione comunale in sede di redazione del bilancio avrebbe potuto convocare un’assemblea cittadina, proporre alcune forme di spesa e far decidere ai cittadini il modo con il quale impiegare questi soldi.
Questa norma però non è stata applicata, per questo motivo nei trasferimenti previsti per il 2016 verrà decurtata al Comune di Nicosia questa somma.
In provincia di Enna, Nicosia non è l’unico Comune ad essere sanzionato dalla Regione, sono ben 13 su 20, con sanzioni che vanno da un centesimo per Agira, ai quasi 35mila euro di Catenanuova, ma in questa lista nera troviamo anche i Comuni di Barrafranca, Cerami, Gagliano, Sperlinga, Troina, mentre hanno applicato solo in parte il due per cento del bilancio Aidone, Leonforte, Pietraperzia, Valguarnera e Villarosa, con sanzioni chiaramente minori.
Ci sono anche Comuni virtuosi che hanno utilizzato una parte superiore del due per cento previsto dalla legge, si tratta di Assoro, Calascibetta, Centuripe, Enna (2 euro in più !), Nissoria, Piazza Armerina e Regalbuto.
Sergio Leonardi |