“Non metterò all'ordine del giorno dei lavori della Sesta Commissione Sanità e Servizi Sociali nessuna proposta di rete ospedaliera se Roma non avrà prima sboccato quella la quota parte dei concorsi che mette in sicurezza il Servizio Sanitario Regionale Siciliano: la Commissione non si presta a ulteriori dilazioni di termini, prese per i fondelli, utili solo ai signornò e ai croupier che mettono sul tavolo da baccarà la salute della gente”. A dirlo è Pippo Digiacomo, presidente della sesta Commissione Sanità e Servizi Sociali all’ARS.
Per il parlamentare regionale del PD il primo problema della Sanità siciliana è quello inerente la necessità di reclutare immediatamente il personale indispensabile per assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che in questo momento sono fortemente a rischio a causa di colpevoli ritardi di chi, trincerandosi dietro una selva normativa, ha trasformato le procedure concorsuali in un gioco dell'oca, dove fai un passo avanti e tre indietro.
Piccolo passo indietro anche da parte del presidente della Regione Rosario Crocetta “Da Roma ci deve rendere conto che quello della regione siciliana è un territorio in gran parte montuoso, con una rete ferroviaria inesistente nella maggior parte del territorio e con una rete autostradale circoscritta prevalentemente alle tre città metropolitane. Il progetto, dunque, di razionalizzazione deve tenere conto delle distanze reali tra le strutture e soprattutto, non può concentrare soltanto nei tre capoluoghi delle città metropolitane, la maggior parte dei servizi. Ciò porterebbe a un congestionamento delle strutture, creando ulteriori difficoltà all'utenza delle aree metropolitane e disagi notevoli al resto del territorio dell'isola”, nella sua lunga dichiarazione ci sono parole anche per il nostro territorio "Non possiamo consentire che la razionalizzazione si traduca in tagli di servizi per i cittadini o depotenziamento dei territori. Un esempio per tutti, Cefalù o città come Mistretta e Nicosia che in questi anni hanno subito dallo Stato il taglio di Tribunali e carceri e non possiamo consentire che si taglino anche gli ospedali”.
Continua però la protesta dei sindaci siciliani e scende in campo l’Anci Sicilia con il suo presidente Leoluca Orlando ed il segretario Mario Emanuele Alvano “L’erogazione dei servizi sanitari è una materia strategica sulla quale i territori esprimono una voce importantissima. Per tali ragioni chiediamo un supplemento di istruttoria sulla vicenda collegata al nuovo piano sanitario e ai tagli per gli ospedali, affinché si possa realizzare un adeguato confronto con le comunità attraverso i sindaci.” |