Arrivato nell’aula consiliare di Nicosia con oltre un’ora e mezza di ritardo, il sottosegretario alla giustizia Gennaro Migliore, per il consiglio comunale straordinario, che doveva affrontare il tema dei presidi di legalità nel territorio e la possibilità di nuove revisioni della geografia giudiziaria, con la possibile istituzione del tribunale di montagna.
Presenti in aula la maggior parte dei consiglieri comunali di Nicosia e l’amministrazione comunale al completo, ma anche le delegazioni di diversi comuni, Capizzi, Cerami, Mistretta e Sperlinga, autorità militari ed avvocati.
I lavori in aula sono iniziati con il saluto istituzionale ed una cronistoria delle vicende legate al tribunale di Nicosia soppresso, da parte del vice presidente del consiglio comunale di Nicosia, Gianfranco Castrogiovanni, che oggi ha presieduto i lavori in aula.
Il secondo intervento è stato effettuato dal sindaco di Nicosia Luigi Bonelli, che ha ricordato la visita istituzionale a giugno a Roma e la promessa da parte del sottosegretario di visitare Nicosia, così come è avvenuto, il primo cittadino ha ricordato le lotte per il tribunale, ed i tanti problemi legati ai servizi soppressi nel territorio, non ultimo il paventato depotenziamento dell’ospedale, che sicuramente comporterà nelle prossime settimane altre lotte, forse ancora più aspre rispetto a quelle del 2013 per il presidio di giustizia.
E’ stata poi la volta dell’on. Maria Greco, deputata nazionale e sindaco di Agira, l’esponente del Partito Democratico ha seguito le vicende del tribunale soppresso fin dai primi momenti, ha abbracciato il progetto del tribunale di montagna ed ha auspicato un intervento che possa salvaguardare la corte d’appello di Caltanissetta, anche con la nascita di un tribunale di montagna o dei Nebrodi.
Dello stesso tenore il discorso del vice sindaco di Mistretta, Vincenzo Oieni, che ha auspicato la nascita di due uffici giudiziari con compiti diversi, che si completino tra di loro e con sede a Nicosia e Mistretta.
Duro, preciso e circostanziato l’intervento del presidente del consiglio comunale di Cerami, Augusto Mongioj, da sempre vicino alla lotta e alla vicende legate al tribunale di Nicosia, ha ricordato i disagi della popolazione per questa insulsa riforma, gli scarsi risultati in termini di economicità ed efficienza ed ha chiesto al sottosegretario Migliore cosa è venuto a proporre a Nicosia.
Dello stesso tenore, breve conciso e diretto l’intervento del consigliere comunale di Nicosia Filippo Giacobbe, anch’egli si chiede quali proposte concrete comporterà questa visita del sottosegretario.
Gli ultimi due interventi sono stati tecnici, il primo quello dell’avvocato Salvatore Timpanaro, che fu sempre in prima fila per salvare il tribunale anche con le iniziative referendarie e di incostituzionalità della riforma, le proteste ed i convegni di studio, ma tutto naufragato, come ha precisato e ricordato, davanti all’ostilità ottusa del governo di allora, che di fatto ha lasciato senza presidi di giustizia oltre 3000 chilometri quadrati di territorio.
Il secondo intervento tecnico è stato quello dell’avvocato Giuseppe Agozzino, membro della commissione di studio forense sulla riforma Vietti, non si è mai arreso ed ha messo a punto diverse ipotesi, tra cui il progetto del tribunale di Montagna, ha ricordato che la strada per la salvezza della corte d’appello di Caltanissetta passa dall’istituzione del tribunale di montagna, un tribunale d’area con particolari caratteristiche, che di fatto salverebbe i presidi di giustizia delle zone interne della Sicilia.
La conclusione, dopo aver ascoltato i diversi interventi, da parte del sottosegretario Migliore, non si è fatta attendere, piccato per alcuni interventi duri, ma precisi, ha risposto a tono contestando anche le affermazioni dell’avvocato Agozzino, attacco errato che ha dimostrato che non ha letto o compreso la bozza della commissione Vietti. Per il sottosegretario il governo sta avviando una serie di riforme che miglioreranno la vita delle persone, prenderà in considerazione e studierà la possibilità di ridare al territorio un presidio di giustizia. Il governo è impegnato a ridurre i tempi della giustizia e se per ottenere questo risultato occorrerà rivedere la geografia giudiziaria questi punti verranno rivisti con puntualità. L’ultima parte dell’intervento è stato uno spot elettorale in favore del referendum costituzionale, affermazioni che in questa sede non erano di certo necessarie.
Sostanzialmente non ci sono state promesse, ma nemmeno risposte concrete per un territorio che ogni giorno perde pezzi importanti, si svuota e si desertifica, da apprezzare la visita istituzionale da parte di un’esponente del governo che finalmente si confronta con il territorio, un po’ meno per i contenuti sterili e senza reali conseguenze per un futuro sempre più incerto.
Sergio Leonardi |