Come da tradizione l’ultima domenica d’agosto è dedicata alla processione di San Felice co-patrono di Nicosia. Si conclude con questa festa una settimana interamente dedicata in onore dell’umile frate nicosiano, vissuto nel XVIII secolo e canonizzato nel 2005 da papa Benedetto XVI.
Per l’anno santo della misericordia, indetto da papa Francesco, la statua di San Felice non è stata trasferita in cattedrale, ma nella basilica di Santa Maria Maggiore. Come da tradizione la statua è portata in spalla dai “fratelli” della “Fraternitas San Felice da Nicosia”, aiutati quest’anno, nel faticoso percorso, dalla Congregazione della Divina Misericordia, l’uscita dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli è stata accolta dagli spari dei mortaretti e dai fuochi d’artificio.
Il lungo corteo composto dai bersaglieri di San Felice, da tutte le congregazioni delle parrocchie cittadine, dalle autorità civili e militari e dalla banda musicale, ha attraversato le piccole viuzze che partono dal convento dei frati cappuccini per arrivare nel centro storico di Nicosia, lungo la ripida via Li Volsi, la via San Benedetto, finita la quale inizia dalla via Randazzo la strada ripida e la faticosa arrampicata verso la basilica.
L’antico quartiere di Santa Maria Maggiore è difficile e faticoso da raggiungere, i fedeli della fraternitas e della congregazione si alternano nel portare sulle spalle San Felice, la fatica si fa sentire nei tratti più ripidi, della via Salamone, soprattutto dove la pendenza aumenta, vicino all’istituto delle canossiane o all’inizio della via Ansaldi la fatica è tanta, in piazza re Federico si prende fiato verso l’ultima salita verso la basilica che attende il santo al suono delle campane. Gli ultimi gradini sono superati e San Felice arriva all’interno della basilica accolto dagli applausi dei tanti fedeli.
La messa è stata celebrata dal vescovo di Nicosia Salvatore Muratore, davanti ad una moltitudine di fedeli che hanno riempito la basilica di Santa Maria Maggiore.
Suggestiva l’uscita di San Felice dal portone centrale della basilica con sullo sfondo la celebre cona del Gagini, il santo portato sulle spalle, ripercorre le antiche vie del quartiere, con la sosta presso la casa natale del santo e tutto il centro storico, con il passaggio in una piazza Garibaldi illuminata degnamente per l'occasione, prima di rientrare nuovamente nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.
Quest’anno la serata non si è conclusa con i classici fuochi d’artificio, ma con uno spettacolo particolare, che si è tenuto presso l’orto dei frati cappuccini, le fontane danzanti con acqua, luci e fuoco, accompagnate da musiche classiche e popolari hanno riscosso molto successo tra le migliaia di persone che hanno assiepato l’orto. Uno spettacolo senz’altro particolare e suggestivo, che ha regalato anche diversi fuori programma, come ad esempio l’inno a San Felice e la proiezione della sua immagine tra le fontane d’acqua e luce.
Sergio Leonardi |