Nel pomeriggio del 24 agosto, gli uomini del Commissariato di P.S. di Leonforte, hanno arrestato nuovamente il 54enne leonfortese Giovanni Galletta, resosi responsabile del reato di detenzione clandestina di armi comuni da sparo e detenzione illegale di un’arma e di numerose cartucce di vario calibro.
In particolare, nella mattinata del 24 agosto gli agenti del Commissariato di P.S. di Leonforte notificavano al Galletta, in atto sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione per il reato di porto illegale di armi da sparo e armi bianche, in quanto trovato in possesso di una pistola Beretta calibro 6,35 con relativo munizionamento, di due coltelli di genere vietato e di un pugnale in acciaio, reato per il quale era stato tratto in arresto, sempre dal Commissariato di Leonforte, appena venerdì scorso, l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari che ne disponeva la scarcerazione, disponendo al contempo la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e in quello in cui svolge attività lavorativa.
Giova premettere che di seguito all’arresto di venerdì scorso gli agenti del Commissariato, avendo il fondato sospetto che il Galletta potesse detenere altre armi presso le abitazioni di alcuni parenti e amici, si attivavano per verificare tale sospetto; in particolare le risultanze investigative permettevano di appurare che l’uomo aveva la disponibilità di diversi immobili, di cui deteneva anche le chiavi.
Per tali motivi i poliziotti, subito dopo aver notificato l’ordinanza al Galletta procedevano a effettuare alcune perquisizioni presso questi luoghi.
Nel corso delle perquisizioni venivano rinvenute: una rivoltella calibro 44, con tamburo a cinque colpi, senza matricola; una rivoltella con tamburo a sei colpi, senza marca e numero di matricola; una rivoltella calibro 38, con tamburo a sei colpi, nonché 79 cartucce di vario calibro.
Pertanto, alla luce dell’attività di indagine, il Galletta, meno di due ore dopo la scarcerazione veniva nuovamente arrestato in flagranza di reato, e su disposizione dell’autorità giudiziaria procedente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che coordina le indagini nella persona di Francesco Lo Gerfo, veniva nuovamente posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. |