Otto cartelle di pagamento non pagate per un importo di 17.720,63 euro e scatta l’atto di pignoramento da parte di Riscossione Sicilia, agente della riscossione per la provincia di Enna, atto notificato il 7 aprile.
Si tratta di un pignoramento verso terzi, nello specifico nei confronti di Unicredit, banca nella quale risiede il conto della tesoreria comunale, con questo atto si ingiungeva all’istituto di credito di astenersi da ogni atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito i beni pignorati, in poche parole paralisi totale, in quanto non era possibile operare sui conti del comune fino al soddisfacimento del credito da parte del Comune di Nicosia.
Il 20 aprile la giunta comunale affidava l’incarico di opporre opposizione all’atto di pignoramento all’avv. Giuseppe Bruno, il 18 luglio venivano notificati altri due atti di pignoramento da parte di Riscossione Sicilia, la giunta il 22 luglio estendeva l’incarico al legale chiedendo anche di relazionare sugli adempimenti a carico dell'Ente a seguito della notifica degli ulteriori pignoramenti ricevuti.
Il 2 agosto l'Avv. Giuseppe Bruno nella sua relazione, rappresentava l'opportunità di formulare opposizione ai pignoramenti a garanzia del Comune di Nicosia , che potrà in tal modo verificare la regolarità della procedura esecutiva, della dichiarazione del terzo e fornire contestazioni in ordine al credito vantato oltre che poter ripresentare le motivazioni nel primo giudizio di opposizione integrandole con ulteriori argomentazioni.
Il comune di Nicosia non è il solo ad aver ricevuto questi atti di pignoramento da Riscossione Sicilia, in tutta l’isola sono ben 133 i comuni inadempienti per il mancato pagamento di Imu e Tarsu su immobili di loro proprietà e per altre pendenze fiscali e erariali, per un importo complessivo di quasi 43milioni di euro. Il record è del Comune di Catania, che ha presentato ricorso in Tribunale, con quasi 19 milioni di euro, mentre Palermo deve 682mila euro.
In provincia di Enna sono 13 i comuni sottoposti alla procedura di pignoramento, oltre Nicosia, spiccano con i debiti più alti Piazza Armerina con oltre 160mila euro e Valguarnera con 110mila euro, mentre Regalbuto con 2700 euro e Calascibetta con 2.600 euro hanno gli importi più bassi. In totale Riscossione Sicilia chiede ai Comuni dell’ex provincia di Enna quasi mezzo milione di euro.
Sergio Leonardi |