Il suono festoso delle campane e 21 colpi a salve di cannone hanno dato il via al Mese Cataldiano.
Tanti i fedeli che domenica notte alle ore 23.00 si sono recati in Chiesa Madre per prendere parte alla messa che ha ufficialmente aperto il mese.
“L’albero di Gagliano è la speranza e la speranza sono le radici. Gagliano ha nelle sue radici San Cataldo”. Queste le parole espresse dall’Arciprete Padre Pietro Antonio Ruggiero durante l’omelia, per ricordare a tutti i fedeli perché ogni anno si festeggia San Cataldo. “Pace, coraggio e speranza”, ha voluto aggiungere il parroco, “sono le tre parole chiave che ci accompagneranno lungo tutto l’arco del mese”.
Al termine della celebrazione la statua argentea di San Cataldo ha fatto ingresso nel Duomo portata a spalla da 4 giovani portatori: Cataldo Ramoscello, Antonio Baldi, Alessandro Catania e Filippo Timpanaro. A seguire, l’urna lignea contenente le reliquie è stata portata a spalla dai superiori delle quattro confraternite che hanno indossato gli abiti tradizionali: Antonino Stanco per la Confraternita di San Giovanni Battista, Cataldo Popolo per la Confraternita dell’Annunziata, Filippo Timpanaro per la Confraternita della Madonna del Rosario e Vincenzo Vicino per la Confraternita del SS. Sacramento.
Numerosissimi i giovani che, giorno 1 agosto, hanno preso parte all’apertura della II Olimpiade di San Cataldo. Gli sportivi, partiti con la fiaccola olimpica accesa alla “Fiuredda di San Cataldo” sono stati accolti in Duomo da Mons. Salvatore Muratore. A prendere parola Cataldo Ramoscello, che si fa portavoce di tutti gli sportivi e dice : “lo sport ha il potere di ricongiungere le persone come poche altre cose, superando le differenze social , etniche e religiose “.
Il Vescovo, invitando la popolazione a vivere il Mese Cataldiano con profonda fede e speranza, dice: “fate in modo che il Mese Cataldiano diventi occasione per ridare slancio ed entusiasmo alla vostra fede, evitando il rischio di incorrere in una fede episodica. San Cataldo è stato testimone di Dio come tesoro di ogni vita. Il Santo Patrono deve essere un esempio per diventare cristiani innamorati di Dio. Questo mese, deve essere vissuto come un esercizio spirituale, che deve consolidarsi durante tutto l‘anno liturgico”. Rivolgendosi agli sportivi, aggiunge: “lo sport inteso come sacrifici, comunione, lealtà e rispetto ha il potere di temprare l’animo umano. Contribuisce a creare ponti di comunione, per relazioni significative e vere”.
A chiusura, il quartiere Piano Puleo, vincitore della prima Olimpiade, ha avuto l’onore di accendere il tripode, unitamente al sindaco. Il primo cittadino, nel salutare il vescovo, ha chiesto collaborazione per l’inizio della raccolta differenziata. Il vescovo ha risposto : “trovate strade comuni insieme alla parrocchia, perché questo è un importante elemento di civiltà”.
Dal 31 luglio al 31 agosto si terrà, inoltre, la II edizione del concorso fotografico. Il regolamento sarà disponibile presso l’ufficio festa. La foto vincitrice sarà premiata giorno 1 settembre al termine della messa del “Perdono”. Il sacerdote Pietro Antonio Ruggiero, conclude, augurando a tutti di vivere questo mese, di straordinaria bellezza, nella misericordia e nella preghiera, come una grande famiglia. |