Il consiglio comunale che si è svolto nella serata del 25 luglio è stato molto proficuo e carico di proposte sull’unico punto trattato, ovvero quello riguardante la realizzazione della cuspide della torre campanaria.
Presenti i vertici della Soprintendenza di Enna con in testa il Soprintendente Salvatore Gueli, il direttore dei lavori Liborio Calascibetta, l’ing. Giuseppe Gaeta, il geologo Gian Vito Graziano ed il progettista l’architetto Gaetano Renda.
Dopo una breve introduzione del Soprintendente Gueli, la parola è passata ai tecnici, il primo a relazionare è stato il progettista dei lavori Liborio Calascibetta, un escursus storico sui problemi della torre negli ultimi 50 anni e gli ultimi interventi effettuati dalla Soprintendenza sull’antico monumento del XIV secolo.
Giuseppe Gaeta, ingegnere, che ha eseguito i calcoli dei lavori sulla torre campanaria, ha riferito che non fu un fulmine ad abbattere la cuspide nel 1962, ma molto probabilmente le vibrazioni di un tuono, il materiale con cui era costruita aveva appesantito il manufatto che alla prima scossa si distrusse, per questo motivo non è stata montata sull’attuale cuspide in costruzione un parafulmine.
Il professionista si è soffermato molto sui dettagli del restauro, attraverso un serie di diapositive, poi ha parlato della ettringite, la malattia che della pietra che ha colpito la torre a causa di un precedente cattivo restauro, oggi causa tra l’altro degli attuali lavori per ridurne l’effetto deleterio. Per ultimo i calcoli del peso della cuspide, che con le scaglie di plastica verrebbe alleggerita di quasi 40 tonnellate.
Dopo l’esposizione del geologo Graziano sulla tipologia dei terreni dove sorge la torre campanaria, è stato il progettista dei lavori Gaetano Renda ad entrare nel merito della questione con le proiezioni dei diversi rendering della cuspide, accolti con ironia e rumoreggiamenti dal pubblico presente in sala, per ultimo ed è la novità della serata, è stato prospettato un nuovo rivestimento in rame.
Diversi gli interventi della serata a cominciare da quello del MDT con il presidente Fabio Bruno che ha chiesto il ripristino immediato dello stato dei luoghi, con rimozione della cuspide e del relativo cantiere temporaneo in piazza Garibaldi, la rimozione immediata del ponteggio, un nuovo progetto di costruzione della cuspide ripristinando la copertura originale in cotto maiolicato.
Sostanzialmente dello stesso tenore l’intervento dell’architetto Campo per l’Ecomuseo Petra D’Asgotto, che prospetta l’uso delle antiche ed originarie mattonelle integrate con altre uguali o con materiali idonei, diversamente sarebbe meglio togliere il cantiere dalla piazza principale per i danni d’immagine ed economici alla città.
La Pro Loco con il vice presidente Michele Casalotto si augura che prima possibile vengano ultimati i lavori e la cuspide venga posizionata sulla sommità della torre, dello stesso avviso il presidente della Confcommercio Antonio Insinga, occorre dare una svolta ai lavori per liberare la piazza dal cantiere, anche il manufatto attuale presente in piazza per il rappresentate del commercianti andava bene, ma è anche pronto ad accettare qualsiasi soluzione che possa riportare al più presto la cuspide sopra la torre campanaria.
Soddisfatto della discussione in aula il sindaco Luigi Bonelli e della soluzione prospettata dalla Soprintendenza, che dopo aver ringraziato i presenti, si è reso disponibile a condividere qualsiasi scelta con la cittadinanza.
Sostanzialmente dello stesso avviso i due rappresentanti della giunta il vice sindaco Anna Maria Gemmellaro e l’assessore Ivan Bonomo.
I consiglieri comunali Giacobbe, La Giglia, Lo Votrico, Mancuso Fuoco, Trovato e Spedale hanno presentato una serie di proposte: l’istituzione di un tavolo tecnico con la presenza di un esperto di loro fiducia, nello specifico è stato indicato il nome di Leandro Ianni, presidente regionale di Italia Nostra. L’immediata apertura del cantiere alla cittadinanza, lo sgombero del cantiere per liberare la piazza ed un sopralluogo ai lavori della torre campanaria.
Su queste proposte si acceso un dibattito tra consiglieri di maggioranza ed opposizione, i primi contrari all’apertura di un tavolo tecnico che farebbe ritardare la ripresa dei lavori e sostanzialmente favorevoli ad adottare la nuova soluzione con il rivestimento in rame proposto dalla Soprintendenza, i secondi in aperta polemica soprattutto con l’amministrazione comunale rea di non aver controllato i lavori durante le diverse fasi dello svolgimento.
Il voto in aula ha bocciato la proposta dei consiglieri, i proponenti, Giacobbe, La Giglia, Lo Votrico, Li Volsi, Trovato e Spedale hanno votato favorevolmente, si sono astenuti Catalano e Composto. Contrari Consentino, Bonelli, Balsamello, Di Costa, Gianfranco Castrogiovanni, Vega, Scinardi e Carmela Castrogiovanni. Su quest’ultimo voto si è accesa un’ulteriore polemica in quanto, secondo i consiglieri di minoranza in un primo momento la consigliera si sarebbe astenuta, ma successivamente al momento del conteggio dei voti avrebbe cambiato idea.
Al di la delle polemiche rimangano aperti ancora molti dubbi, primo fra tutti, quello riguardante i costi delle scandole in plastica chi dovrà pagarle ? Come mai non sono state comunicate al Comune di Nicosia ben due varianti al progetto ? Che tempi sono previsti per l’inizio e la conclusione dei lavori ?
Sergio Leonardi |