Datata 5 luglio è arrivata al Movimento per la Difesa dei Territori la risposta da parte della Soprintendenza di Enna con il quale MDT, attraverso due note inviate il 23 marzo e il 26 aprile, sollevava delle perplessità sullo schema di montaggio delle scandole e sul materiale ed il colore impiegato.
Questa la risposta inviata dalla Soprintendenza: “Bisogna prima premettere che l'intervento in atto sulla torre campanaria, ed in particolare sulla cuspide a copertura della stessa, e stato progettato da tecnici incaricati dalla Diocesi di Nicosia ed é stato oggetto di un lungo, minuzioso ed attento studio effettuato dai tecnici di questa Soprintendenza e dai consulenti esterni incaricati dalla stessa, al fine di trovare tutte le soluzioni tecniche compatibili con la conservazione del monumento e con i materiali che l'hanno caratterizzata nel tempo.
La soluzione esecutiva attuale, approvata dalla Soprintendenza e dall'Ufficio dei Beni Ecclesiastici della Diocesi di Nicosia, scaturisce dalla necessita evidenziata dai tecnici e dai consulenti tecnici esterni che hanno evidenziato difficoltà tecnico-strutturali nella realizzazione di quanto previsto nel progetto definitivo che, in corso di esecutività, hanno ritenuto proporre una diversa realizzazione di quanto in precedenza progettato a seguito delle verifiche dei pesi che avrebbero dovuto gravare effettivamente sulla torre campanaria alla fine delle operazioni di restauro.
Da semplici spettatori é facile criticare le scelte fatte dagli altri, tra l'altro non avendone le competenze ne le conoscenze delle risultanze degli interventi di indagine e di monitoraggio, "Alleggerire" il peso della cuspide che sarebbe stata collocata sulla sommità, cosi come progettata in origine nel progetto definitivo, é stato l'obiettivo seguito dai tecnici interessati all’intervento. Verifiche ed analisi tecniche ne hanno scoraggiato la messa in opera così come progettata
L'alleggerimento è consistito nella scelta tecnica di esecuzione della struttura della cuspide che é stata alleggerita con la realizzazione in legno lamellare e asse centrale in acciaio anziché in muratura e che ha consentito ridurre il peso proprio da 300 tonnellate a 150 tonnellate e nella scelta del rivestimento esterno della stessa che si é deciso di realizzare anzichè con mattonelle di terracotta maiolicate, che avrebbero determinato da sole un peso di circa 20 tonnellate sulla cuspide, con scandole in resina che hanno ridotto il peso ad una sola tonnellata.
Tale soluzione ha determinato un notevole alleggerimento del peso gravante sulla torre campanaria, a garanzia della sua stabilita nel tempo, sgravando un carico complessivo di circa 170 tonnellate.
Riguardo la modifica del rivestimento da mattonella in terracotta maiolicata in scandola in resina, essa non ha per nulla modificato la cromia originaria di progetto, infatti i colori previsti in progetto sono stati tutti riportati nelle scandole in resina. Da analisi e studio di esempi di realizzazioni di scandole in maiolica e scandole in resina, utilizzate per il restauro di cupole e cuspidi realizzate in Italia ed in particolare nelle chiese del meridione e delle isole é emerso che esiste una tradizione di produzione di squame che continua nel tempo e che fornisce prodotti cromaticamente compatibili
La comparazione tra due squame, una maiolicata prelevata da rivestimenti antichi esistenti e l'altra in resina di nuova realizzazione conduce ai medesimi risultati, anche se il superamento della soglia e appena percettibile. Solo squame di tonalità verde presentano variazioni leggermente visibili ad occhio nudo.
Comunque la scelta di confermare la cromia del rivestimento cosi come riportato nel progetto definitivo originario, che si ricorda é stato proposto e redatto dalla Curia di Nicosia e non dalla Soprintendenza, ha voluto imprimere una caratteristica architettonica-costruttiva che esprime una forte valenza cromatica capace di caratterizzare l'opera architettonica nonché il contesto urbano in cui la cuspide della torre campanaria di Nicosia è inserita.
Si evidenzia altresì che gli interventi eseguiti sulla torre campanaria sono stati prevalentemente di carattere conservativo mentre l'intervento, in fase di esecuzione, di riconfigurazione formale della cuspide, ed in considerazione di quanto sopra evidenziato, é stato eseguito con materiali contemporanei e si riferisce alla teoria dell’astrazione formale di Cesare Brandi e di Umberto Baldini, risultando distinguibile dall'intervento di restauro conservativo e interamente reversibile.
Riguardo invece il suggerimento di realizzare un sistema di protezione delle scariche atmosferiche si fa presente che tale sistema di protezione non e stato ritenuto necessario dal professionista abilitato ed incaricato a tale verifica dalla Direzione Lavori.
Rispetto ai tempi precedentemente comunicati per la conclusione delle operazioni di collocazione della cuspide si prevede uno slittamento di circa 60 giorni dovuto ad interventi propedeutici non previsti ma che portano ad ipotizzare la conclusione dell'intervento prima dell'arrivo dell'autunno”.
Non appare soddisfatto della risposta il presidente del MDT Fabio Bruno “Come al solito ci trattano con sufficienza, come se gli esperti li avessero solo loro; sono approssimativi, ad esempio parlano di sgravio di peso a partire dalla cuspide in cemento armato, che sicuramente non è quella nel progetto originale, oppure parlano di comparazione visiva di scandole maiolicate e scandole in resina, che non può essere una comparazione a lungo termine, vista la recente disponibilità di questo materiale; danno informazioni errate, pur volendo ignorare la resa cromatica data dal differente tipo di materiale, non tutti i colori sono conformi agli originali, il lilla è stato sostituito dal marrone; peccano di presunzione, negano l'evidenza asserendo che il parafulmine non è necessario, visto che entrambe le nostre cuspidi sono state distrutte da fulmini e non rispondono a tutte le nostre domande, non si fa accenno allo schema di montaggio che sembra essere molto approssimato, come si evince dalle foto pubblicate in questi giorni. Sinceramente non so se valga la pena rispondere ma quasi sicuramente lo faremo”. |