Sarebbe un manufatto abusivo, la cuspide attualmente in costruzione in piazza Garibaldi, è quanto emerso dalla riunione odierna che il sindaco di Nicosia Luigi Bonelli ha voluto convocare in aula consiliare con le associazioni, i professionisti del settore e la stampa.
Il sindaco chiedeva come agire, ma in realtà questa riunione poteva anche non svolgersi, in presenza di un abuso edilizio è direttamente l’ufficio tecnico comunale ad agire e non è un atto discrezionale dell’amministrazione comunale.
Come già detto dopo il progetto di restauro della torre campanaria approvato con tutti i pareri durante una conferenza di servizi del 2004, successivamente nel 2014 la Soprintendenza avrebbe approvato una variante al progetto, cambiando i materiali della cuspide ed anche la tecnica di disposizione. Mentre nel progetto originale erano prevista una copertura in cotto smaltato, nella variante sono previste le scandole in plastica allineate a squame di pesce e con una cromia differente.
Variante sostanziale che necessitava del parere favorevole di conformità al regolamento edilizio ed allo strumento urbanistico vigente da parte del dirigente dell’ufficio tecnico comunale, così come accadde con il precedente progetto. In realtà presso il Comune di Nicosia non esiste traccia di questa variante e di conseguenza i lavori iniziati nel mese di maggio sarebbero abusivi.
Secondo l’architetto Farinella dell’ufficio urbanistico del Comune di Nicosia e del dirigente Testa dell’ufficio tecnico comunale questo parere è necessario e di conseguenza lo stesso dirigente provvederà ad emettere un’ordinanza di sospensione dei lavori.
La discussione in aula consiliare si anche accesa e diversi pareri autorevoli sono stati ascoltati con molto interesse, soprattutto quelli di Calogero Lo Ciuro, ingegnere, ma anche assessore ai lavori pubblici all’epoca dell’approvazione del progetto del 2004.
Autorevole anche l’opinione dell’architetto Campo che per anni ha insegnato all’università di Catania ed esperto tra l’altro anche di materiali, nel suo intervento ha illustrato come la plastica tende con il tempo a “cristallizzarsi” e colpita ad esempio dalla grandine rischia di spaccarsi, tra qualche anno, l’ipotizzata copertura della cuspide potrebbe perdere gran parte delle scandole plastiche. Inoltre la mancanza di un parafulmine potrebbe far esplodere, in caso fosse colpita, l’intera struttura.
Un altro intervento interessante quello di Francesco Lunetta, l’ingegnere che di recente ha restaurato la chiesa del SS Salvatore, si è soffermato soprattutto sui diversi materiali e le diverse tecnologie che potrebbero essere impiegate oggi nella realizzazione della cuspide.
Sostanzialmente ci si trova davanti ad un abuso edilizio e l’unica strada da intraprendere da parte del Comune di Nicosia è ordinare la sospensione dei lavori e contestualmente lo sgombero del cantiere.
Sergio Leonardi |
